Roma, Totti spiazza sempre tutti: «Non so se col Genoa sarà l’ultima»

Corriere della Sera (G.Piacentini) – «È davvero finita il 28 maggio? Non lo so». Francesco Totti continua a mantenere il mistero riguardo al suo futuro. Il capitano giallorosso, intervenuto ieri mattina insieme col d.g. Mauro Baldissoni alla premiazione degli atleti della Nazionale italiana di calcio a 5 Fisdir (federazione italiana disabilità intellettivo relazionali) vincitori della Coppa del Mondo, non ha voluto svelare se la gara contro il Genoa all’Olimpico sarà l’ultima della sua carriera. Un annuncio, anticipato recentemente da più dirigenti romanisti compreso il neo d.s. Monchi – con il quale ieri ha avuto un lungo colloquio -, che Totti non vuole ancora fare. Il motivo? Si sente ancora calciatore e mentalmente non è pronto a mollare tutto.

Anche perché se Luciano Spalletti, come sembra ormai certo, il prossimo anno non sarà più a Trigoria, verrebbe a cadere il motivo principale che spinge Totti a passare dietro ad una scrivania. Il capitano, insomma, è convinto che con Montella, Emery o chiunque altro in panchina, per lui ci sarebbero maggiori possibilità di prolungare di un altro anno la sua straordinaria carriera. Prima di pensare al futuro, però, bisogna pensare al presente e alla gara contro la Juventus di domenica sera all’Olimpico, che per i giallorossi può significare, in caso di vittoria, una bella ipoteca per il secondo posto. Con un pareggio, invece, i bianconeri festeggerebbero il loro sesto scudetto consecutivo. «Poche volte – ha detto scherzando con uno dei campioni premiati – ma è successo di battere la Juve». L’assenza certa di Edin Dzeko e quella probabile lo spingono verso il campo più di quanto non lo sia stato per tutto l’anno: anche se inizialmente partirà dalla panchina, sarà il primo cambio in attacco nell’ultima gara contro i rivali di una carriera. Ad augurarselo i circa 50 mila dell’Olimpico, che saranno ancora di più il 28 per la gara contro il Genoa (i biglietti saranno in vendita da questa mattina alle 10). I suoi contrasti con Spalletti, intanto, continuano ad essere argomento di discussione. «L’allenatore si è dimostrato un piccolo uomo» ha sentenziato il leader leghista Matteo Salvini mentre il senatore Antonio Razzi vorrebbe Totti al Pescara con Zeman «per farlo diventare una stella della città». Le parole più belle, però, sono quelle di Salah, intervistato da Szczesny. «Quando ho visto Francesco giocare, ho pensato ci fosse qualcosa di magico». Forse è proprio per questo che Totti non vuole smettere.

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