Roma, guardi già il Napoli?

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Il Corriere dello Sport (R.Maida) – Caccia alla sesta, caccia al secondo. Due obiettivi che si intersecano, più o meno segretamente, insinuandosi nella testa dei giocatori della Roma che da un mese hanno cominciato a correre. A correre davvero. La sesta sarebbe la vittoria consecutiva. Il secondo sarebbe il posto in campionato, ora occupato dal Napoli, ma di eredità romanista, considerando i piazzamenti delle due stagioni precedenti conquistati con Rudi Garcia.

MEDIA – Oggi però il pilota è Luciano Spalletti a cui va dato il merito di aver restituito ordine (tattico) e disciplina (comportamentale) a una squadra svagata e sperduta, persino troppo devota al capo defenestrato. Facile parlare di choc positivo, quando arriva un nuovo allenatore. Ma qui sembra esserci qualcosa di più, se è vero che la Roma del girone di ritorno ha preso 16 punti in 7 partite, gli stessi del Napoli. Solo la Juventus ha fatto meglio, grazie soltanto allo scontro diretto vinto in casa in un momento di superiorità difficile da contrastare. La Roma di Garcia, nelle prime 19 partite, aveva arraffato 34 punti, con la media di 1,78 a vittoria. Adesso, con cinque vittorie consecutive, il ritmo è salito a 2,28 punti.

CORSA – Non è stato ancora sufficiente per tornare nell’area Champions. La Fiorentina resta avanti di due punti e non ha decelerato, da quando la Roma ha lanciato la volata. Questo weekend però può essere determinante per l’assestamento. Spalletti sabato gioca nella sua Empoli, contro una squadra in crisi che non avrà a disposizione due pilastri come Saponara e Tonelli; Fiorentina e Napoli invece si sfidano al Franchi. Se la Roma non sbaglia, trovando la sesta vittoria consecutiva che le manca dall’inizio del campionato 2013/14 (quando Garcia arrivò a dieci nelle prime dieci giornate), nella migliore delle ipotesi salirà a 4 punti dal Napoli, quindi dal secondo posto che vale la qualificazione diretta all’Europa del prestigio e dei milioni. E il venerdì successivo, all’Olimpico, capiterà proprio la Fiorentina, in una sfida che può segnare in maniera definitiva il percorso.

UMORE – A Trigoria non lo ammetteranno mai, da Sabatini a Spalletti, ma il vero obiettivo è diventato il secondo posto. Si tratta di un traguardo ambizioso, per come si era messa la stagione a gennaio, ma a questo punto non impossibile. Anche guardando il calendario, che offre alla Roma gli altri due scontri diretti da giocare in casa: contro l’Inter, attualmente quinta, accadrà già sabato 19 marzo, nell’anticipo serale della trentesima giornata; contro il Napoli, dopo il faticoso 0-0 dell’andata al San Paolo, il redde rationem è fissato per il 24 aprile, alla quart’ultima giornata.

SPIRITO – Alzare l’asticella può aiutare la Roma a non gestirsi con pericolosi calcoli. Da quando la squadra ha smesso di osservare la classifica, come le chiedeva Spalletti, si sono visti i risultati. Se invece ora il pensiero fosse rivolto esclusivamente al terzo posto, quindi allo scivoloso playoff di Champions League, potrebbe subentrare una sorta di inconscio rilassamento che sarebbe controproducente.

STORIA – E c’è un elemento storico a incoraggiare la Roma verso il vertice: nelle sue dieci partecipazioni alla Champions, non è mai passata attraverso un turno preliminare. E’ invece sempre partita dal tabellone principale, sia ai tempi della Coppa Campioni (1983/84) sia dopo la riforma del torneo, a cui si è qualificata come prima (edizione 2001/2002) o come seconda, in tutti gli altri casi.

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