Corriere della Sera (G.Piacentini) – Il nome del prossimo allenatore e il destino di alcuni pezzi pregiati della rosa, da sacrificare per sistemare i conti e consentire un piano di rafforzamento adeguato. A Boston la dirigenza della Roma sta programmando la nuova stagione, a casa del presidente James Pallotta. Il patron ha parlato anche di Totti, ma a una radio newyorkese: «Gli ho offerto un contratto di sei anni da dirigente, sapeva che l’ultimo anno avrebbe giocato poco, ma penso che adesso può essere un ottimo ambasciatore di brand nostri partner e fare un sacco di soldi con sponsorizzazioni e pubblicità ». Entro pochi giorni – i manager romanisti domani torneranno nella Capitale – nascerà la Roma del futuro. Il nodo principale da sciogliere è quello dell’allenatore: Eusebio Di Francesco si sente il tecnico della Roma e ha già cominciato ad immaginare modulo, uomini, calciatori in entrata e in uscita.
La questione della clausola di 3 milioni di euro da pagare al Sassuolo che ha fatto innervosire il patron emiliano Giorgio Squinzi, a Trigoria è considerata superabile: un imprevisto che, complice l’assenza di tutti i dirigenti, ha allungato un po’ i tempi per un accordo che non sembra rischio. Un’accelerazione ci sarà da domani, si chiuderà in tempi brevi. Sul fronte del mercato in uscita, invece, procede spedita la trattativa con il Liverpool per Mohamed Salah: secondo il Mirror, i Reds avrebbero alzato a 40 milioni l’offerta per l’egiziano, una cifra molto vicina alla richiesta iniziale (45) della Roma. Sarà lui il sacrificato che darà a Monchi un tesoretto da utilizzare per i riscatti, poi il d.s. dovrà ingegnarsi per mantenere il più possibile inalterata l’ossatura della squadra, come richiesto dai big: De Rossi lo ha detto un minuto dopo la fine del match col Genoa, Nainggolan lo ha ripetuto pochi giorni dopo.
Proprio il Ninja, sabato sera, ha pubblicato sui social un video in cui lancia l’ennesima stoccata ai tifosi della Juventus. «Sono in ritiro – le sue parole subito dopo la finale di Champions – alcuni sono in vacanza, altri fanno le gite a Cardiff, io sono a letto. Ho fatto questa diretta perché mi hanno insultato, la prossima volta staranno zitti, parlando prima non si arriva da nessuna parte». Al confronto il tweet di Juan Jesus («La tripletta il prossimo anno») è un messaggio di pace. Almeno a parole la sfida tra Roma e Juve non finisce mai: a Trigoria sperano che il prossimo anno l’epilogo sia differente.