Roma fai il Barca stasera

Corriere dello Sport (R.Maida) – Il primo tifoso a mettere piede in Catalogna si chiama Claudio Murlo e ha realizzato il sogno di un vecchio lm di Abatantuono: è l’autista del pullman ufficiale della squadra, quello griffato con i lupi, e si è sobbarcato una Pasqua in autostrada raggiungendo Barcellona direttamente da Bologna. Una sosta a Ovada, una in Francia, sempre dormendo a bordo per scoraggiare i malintenzionati come un capitano di vascello. Due anni e mezzo fa aveva viaggiato in nave, stavolta tutto su terra proprio a causa dello step bolognese. Tornerà a Roma venerdì, due giorni dopo la partita, per una corsa a tappe a 90 di media lunga quasi 3.000 chilometri. E’ stato Claudio, 63 anni dei quali una ventina di servizio a Trigoria, a prelevare la squadra all’aeroporto di El Prat per poi condurla in albergo, dove la attendevano decine di appassionati. «Daje rega,’ carica» urlava uno, che quasi si è sciolto quando ha visto De Rossi: «Bello de casa, forza eh». C’era anche qualche spagnolo. E un paio di giapponesi interessati a un giocatore che chiamano Shaarawy. Senza El, ma con la cresta.

INVASIONE – Il grosso della pattuglia arriverà in giornata: saranno 2.300 i romanisti piazzati nel settore ospiti del Camp Nou, in quello spicchio lontanissimo dal campo che durante la ricognizione della squadra, quasi simbolicamente, era illuminato da un sole accecante. Potevano essere di più ma il caro biglietti (89 euro) ha negato a una bella parte del popolo da stadio la partecipazione alla serata di gala. Non ci sarà dunque il tutto esaurito. Già ieri comunque sulle ramblas e nella zona dell’Arco di Trionfo si vedeva qualche maglia della Roma.

MAESTOSO – I social network del Barcellona hanno veicolato un messaggio piuttosto retorico a proposito dell’accoglienza alla Roma: «i 100.000 gladiatori», che poi saranno molti di meno viste le restrizioni imposte dall’Uefa per motivi di sicurezza; il Camp Nou «che è il nostro Colosseo». Esagerati. Però avere uno stadio così, dai lineamenti mozza ato per magnificenza ed eleganza, è un fattore che non alimenta le ambizioni dei visitatori: nelle ultime 25 uscite di Champions League, il Barcellona ha vinto 23 volte e pareggiato 2 segnando 77 gol nel parziale, oltre 3 a partita. In questa stagione poi, con Valverde che Di Francesco ha battuto in Sassuolo-Athletic Bilbao, ha acquisito maggiore solidità: ha incassato solo 2 reti in 8 partite con 6 a porta inviolata. Il 4-4-2 è diventato una sorprendente comfort zone nella quale Messi sguazza come non mai.

EMULAZIONE – Il Barça d’altra parte è un modello per la Roma americana sin dall’inizio del percorso. Non solo per il fascino sportivo, per le accademie, per l’educazione culturale che forma i calciatori sin dagli anni dell’adolescenza. Ma an- che per la riuscita attività commerciale. Il museo del club, enorme e attrattivo per storia e bacheca, richiama non quanto il Colosseo ma non si fa umiliare: 1,5 milioni di visitatori all’anno contro 7 per circa 35 milioni di fatturato contro poco meno di 200. Uno dei sogni di James Pallotta è sfruttare il bacino d’utenza del turismo romano abbinandolo alla città – della di Tor Di Valle, lo stadio che può moltiplicare il potere d’acquisto internazionale della Roma. Anche per questo Pallotta era atteso in giornata a Barcellona. Intendeva misurare dal vivo le differenze per acquisire ulteriori conoscenze. Proprio ieri però è stato costretto a cambiare i suoi piani per un attacco influenzale. Secondo il programma, che a questo punto è suscettibile di variazioni, sarà a Roma per assistere alla partita di ritorno. E per sognare, perché no: solo chi sogna può volare.

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