Roma e Mourinho: il tabù del diavolo

Il Messaggero (S. Carina) – Giusto perché siamo alle porte di maggio e il mal tempo sembra ormai alle spalle. Altrimenti – parafrasando l’indimenticabile Marty Feldman in Frankestein Junior – dalle parti di Trigoria “potrebbe anche piovere”. Il buon José, nei panni dell’Igor giallorosso, si avvicina infatti allo spareggio Champions contro il Milan con tante incognite. La prima è legata a Dybala, che ieri ha provato a fare qualcosa in campo senza però rischiare, rimandando il responso sul suo impiego alle prossime ore. C’è poi la questione della difesa a tre che, senza Smalling e Llorente, non lo convince per nulla.

Il Milan negli ultimi anni s’è mostrato avversario indigesto per i giallorossi. La Roma non vince dal 2019 (2-1, gol decisivo di Zaniolo, l’ultimo segnato da Nicolò in campionato all’Olimpico prima della partenza per Istanbul), poi 4 ko e due pareggi. Di questi, due sconfitte e il 2-2 dell’andata appartengono alla gestione Mou che in carriera non ha mai battuto Pioli.

Cosa abbastanza insolita se si pensa che della manica che può fregiarsi di non aver mai perso con lo Special, al tecnico parmense si aggiungono soltanto Nagelsmann, Yakin, Heynckes e Del Bosque. Per non farsi mancare nulla, c’è infine l’effetto Orsato: 5 sconfitte nelle ultime 5 partite arbitrate dal fischietto di Schio.

 

 

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti