Gazzetta dello Sport – La gestione Usa nel segno del «rosso»

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Come fanno ormai da tempo i più grandi club d’Europa, anche la Roma ha deciso di premiare – se e quando ci sarà – la correttezza dei suoi difensori.

 

In una squadra che vuole vincere il campionato e sogna la Champions – Pallotta dixit – anche i dettagli possono fare la differenza.

 

E per questo i giallorossi dovranno fare particolare attenzione ai cartellini rossi, che nelle ultime stagioni hanno abbondato: 10 il primo anno dell’era americana, 8 il secondo, 5 l’ultima stagione. Un’inversione di tendenza importante c’è, visto che le espulsioni da Luis Enrique a Garcia si sono dimezzate, e che la Roma vuole mantenere in questo che, a detta di tutti i protagonisti della società, dovrà essere l’anno della consacrazione. 

 



NERVI SALDI Se nei primi due anni i cartellini fioccavano sia perché i giocatori erano nervosi e i risultati non arrivavano, sia perché i due allenatori curavano poco la fase difensiva e le rincorse da ultimo uomo erano consuetudine, lo scorso anno la Roma è riuscita a mantenere quasi sempre la testa sgombra e la difesa ben protetta. Non a caso, Mehdi Benatia, prima di firmare il contratto con i giallorossi, rivendicava con orgoglio il fatto «di non essere mai stato espulso in carriera. Ho la fama di cattivo, ma non è così. Si può fare il difensore centrale anche senza prendere troppi cartellini». 

 





ULTIMO UOMO Di certo, non è arrivato in giallorosso con la fama di cattivo Davide Astori. La passione per l’arredamento, la fidanzata showgirl sì ma mai esposta sui giornali e le attività extra-calcio fanno di lui un difensore centrale atipico, per certi versi. Garcia gli chiede di impostare l’azione, cosa che sa fare bene, e di anticipare l’avversario. Ma se dovesse trovarsi in situazioni disperate, da ultimo uomo, anche a lui sarà chiesto di usare la cattiveria. E pazienza se dovesse arrivare un cartellino rosso. Il conto in banca magari ne risentirà, la Roma, se dovesse salvare un gol, sicuramente no. 

 

 

Gazzetta dello Sport – C.Zucchelli

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