Leggo – Roma a picco. Battuta dalla Fiorentina e fuori dalla Coppa Italia

GARCIA (1)

«Il momento è difficile, non siamo sereni». Dopo tanti fulmini per Garcia è arrivata la pioggia. Anche quella di fischi piovuti impietosi dalla Sud a fine partita e accompagnati da un «Tirate fuori le palle» cantato in faccia a Totti e compagni (invitati proprio dal francese ad andare sotto la Curva) al termine della prima sconfitta del 2015 contro una Fiorentinanemmeno troppo brillante che si è presa vittoria e semifinale di coppa Italiacontro la Juventus. Un epilogo diverso dal post 1-7 col Bayern, quando scattarono applausi e incitamenti. Perché la Roma da troppo tempo balbetta (da dicembre ha vinto 2 partite su 10 nei 90 minuti), perché esce dalla seconda competizione e ora rischia di entrare in una crisi profonda. «È un momento di difficoltà lo sappiamo, ma quando sono arrivato a Roma era peggio – ha ammesso Garcia – Da domani ci rimettiamo a lavoro, ora ci restano due competizioni. Più che altro la squadra prende meno rischi, ci sono problemi ed è normale che la squadra sia meno sicura. Ma è in questi momenti di difficoltà che si vede la forza di un club. Dobbiamo far tornare questa ruota della fortuna, dobbiamo spingere. Poi torneranno gli africani e De Rossi, saremo meno tesi di oggi quando saremo al completo. Ora stringiamo i denti, dobbiamo essere più incisivi in attacco e attenti in difesa. Fischi? Loro sono come noi, arrabbiati per la mancata qualificazione. Stiano tranquilli, da domani ci rimettiamo al lavoro e faremo più del nostro massimo. Bisogna fare due metri in più e cosi torneremo alla vittoria. Cosa ho rimproverarmi? Non mi aspettavo di avere tutti questi problemi».

Stavolta la squadra di Garcia non aveva sbagliato approccio alla partita e chiuso il primo tempo senza subire gol (non accadeva dal 6 gennaio contro l’Udinese), ma ha creato poco evidenziando i problemi di un attacco che senzaGervinho non riesce più a graffiare. Nella ripresa sono bastati due affondi diPasqual su una fascia destra occupata prima da Maicon poi da Florenzi (ahi ahi Sabatini, e il terzino?) e il cinismo di Gomez. Il bomber che da tempo manca alla Roma. La prima contestazione dell’era Garcia riporta la Roma indietro di venti mesi, a quel famigerato 26 maggio

Leggo – F. Balzani

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