Ricci: “Sarebbe bellissimo ricalcare ciò che ha fatto Florenzi. Il mio futuro? Si deciderà tutto a fine stagione. Sono grato a Garcia”

ricci federico

Federico Ricci, attaccante del Crotone in prestito della Roma, ha rilasciato un’intervista a Guerin Sportivo. Il classe ’94 ha parlato della sua ottima stagione in Serie B ma anche del suo futuro. Queste le sue parole:

Mi sono sentito a lungo sulla graticola, ma proprio questa continua incertezza è risultata alla fine utilissima. Ho imparato un sacco di cose anche quando non giocavo. In un anno e mezzo di Primavera con De Rossi, per dire, ho fatto fatica a vedere il campo. Anche con Stramaccioni, negli Allievi nazionali, ho avuto momenti di difficoltà. E tuttavia, a livello caratteriale, l’esperienza mi è servita. Ho compreso per esempio l’importanza del lavoro, il mezzo più efficace per esprimere il proprio potenziale“.

Quando hai avuto la percezione che qualcosa stesse cambiando?
“E’ capitato tutto all’improvviso. Nelle giovanili venivo messo in concorrenza con il mio gemello Matteo. Sembra incredibile, ma ci siamo trovati a giocare a turno: dentro l’uno, fuori l’altro, in continua alternanza. Tutti e due però, siamo stati aggregati alla prima squadra, tre anni fa, per il ritiro precampionato. Finché la Roma non ha deciso di mandare Matteo in Toscana a maturare: Pistoiese, Grosseto e adesso Pisa. Sta facendo benissimo, gol e assist preziosi. Nella Roma era il pupillo di Luis Enrique, nel gioco si ispirava a Pjanic”.

La separazione è stata per te un colpo di… fortuna. Non è così?
“Le vie del calcio sono infinite. A volte c’è una componente di casualità. Nel mio caso è stato determinante l’arrivo di Rudi Garcia, che ha semplificato il mio modo di stare in campo. Mi spiace che la sua storia con la Roma sia finita così. Gli sono grato, perché grazie a lui mi sono ritrovato, a sorpresa, a debuttare in Serie A”.

Dicembre di due anni fa a Bergamo, una partita che la Roma stava perdendo.
“Mancavano tre minuti alla fine. Il mio ingresso in campo è coinciso con il gol del pareggio, il massimo che avrei potuto aspettarmi. Ho giocato con la testa sgombra, senza avvertire la pressione”.

Quattro presenze in A, poi il prestito al Crotone dove Florenzi ha fatto da apripista.
“Qualcuno ha già azzardato paragoni scomodi. E’ ovvio: sarebbe bellissimo ricalcare ciò che ha fatto Florenzi, ma lui, al momento, è di un’altra dimensione. Giovane com’è, è già il terzo capitano della Roma dopo Totti e De Rossi. Anche a Madrid, nella partita di Champions, ha giocato con la fascia al braccio. Lo apprezzo perché, sulla destra, sa giocare con la medesima disinvoltura in tutti i ruoli”.

Fino a che punto è ipotizzabile un ritorno a Roma?
“Non saprei. Sono in prestito con diritto di riscatto, si deciderà tutto a fine stagione. Diciamo che la trattativa, rispetto a quella avviata per Florenzi, sarebbe un po’ più agevole. Per riprendere lui, la Roma ha dovuto sborsare una cifra impegnativa perché nell’operazione non aveva previsto il contro-riscatto”.

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