Platini vuole la Fifa

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Il Messaggero (G.Cordella) –  A furor di popolo calcistico. Michel Platini, il Temporeggiatore, ha rotto gli indugi: il 26 febbraio prossimo ci sarà anche lui tra i candidati della svolta, tra gli uomini cui il calcio mondiale affiderà il compito di indicare la nuova via della Fifa, dopo l’impero di Sepp Blatter e il tornando che lo ha sgretolato. L’annuncio ufficiale arriverà oggi, ma già ieri la candidatura era data per certa dall’entourage del presidente Uefa.

Michel ha deciso, ora che si sono verificate le condizioni che aspettava per fare il grande passo: da un lato la certezza del ritiro di Blatter e, dall’altra, un sostegno che si è allargato sempre di più tra i componenti della federcalcio mondiale. La svolta ha una data precisa: 20 luglio 2015. A Zurigo si riunisce il Comitato esecutivo straordinario della Fifa che deve fissare la data delle prossime presidenziali. È l’occasione giusta per parlare e stringere mani: “Le Roi” capisce che sono tutti o quasi dalla sua parte. Che anche Asia (Afc), Nord-Centro America (Concacaf) e Sudamerica (Conmebol) sono pronti a sostenerlo. Come farà anche la Figc. «L’Italia sosterrà il candidato della Uefa alla presidenza della Fifa e se sarà Platini, sosterremo Platini», ha detto ieri il presidente Tavecchio, quando l’uscita allo scoperto di Michel era solo un’indiscrezione.
AVANTI E INDIETRO – Così la candidatura – più volte pensata, semi-annunciata e poi rimangiata – ha preso corpo. La lunga rincorsa di Platini comincia poco più di un anno fa. Giugno 2014, dal Brasile le dichiarazioni del francese squarciano gli equilibri della Fifa. «Il regno di Blatter è finito: adesso c’è bisogno di aria nuova», dice da San Paolo. Sullo sfondo lo scandalo per l’assegnazione dei mondiali 2022 al Qatar: gas a prezzi scontati alla Thailandia in cambio dell’appoggio (e del voto)della federcalcio locale per l’assegnazione della Coppa del Mondo.

Michel scarica Blatter ma non lo sfida, prende tempo, rinvia la decisione a fine agosto, quando l’Uefa sarà a Montecarlo per i sorteggi della Champions League. Ma dal Principato arriva solo un altro rinvio. A tempo indeterminato. «Sì, mi candido, ma all’Uefa», annuncia Platini che parla di scelta di cuore, di progetti avviati e da portare a termine. «Magari sfiderò Blatter in futuro», aggiunge dietro l’ennesimo invito a Sepp a fare un passo indietro che non arriverà ancora per un bel po’. Più o meno fino al 27 maggio scorso, quando la Fifa sprofonda nel caos corruzione.
IL FUTURO- Blatter azzoppato e il consenso che si allarga su altri nomi: eccole, dunque, le condizioni. Platini ora dovrà fare tutti i passi ufficiali entro il 26 ottobre, ultima data utile per presentare la candidatura. Quindi partirà la volata per le elezioni del 26 febbraio. Una volata che potrebbe avere tanti protagonisti, molto diversi tra loro. Si è già fatto avanti il principe Ali bin al-Hussein di Giordania – “maltrattato” da Blatter il 29 maggio scorso nelle ultime elezioni.

Ci saranno il presidente della federcalcio liberiana Musa Bility e il politico sudcoreano Chung Mong-joon. Potrebbe esserci Zico, che ieri ha chiesto alla Federcalcio brasiliana di appoggiare la sua candidatura alla presidenza Fifa. E poi potrebbe esserci la sfida delle sfide. Quella che infiammava la Serie A ogni volta che Juventus e Napoli, negli Anni ’80, incrociavano i guantoni sul campo. Platini da un lato, Maradona dall’altro. «Quando tornerò, tornerò alla grande. Torno a lavorare, torno per la Fifa», ha detto ieri Dieguito in un videomessaggio che ha rotto il suo silenzio dopo la morte del papà. Potrebbe candidarsi anche lui. Ancora contro Michel.

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