Corriere dello Sport (L. Scalia) – Premessa d’obbligo: se vieni convocato in nazionale significa che sei considerato nel giro dei migliori. E non è mai scontato farne parte. Lo sanno bene Sardar Azmoun (Iran) e Rasmus Kristensen (Danimarca), Zeki Celik (Turchia), Evan N’Dicka (Costa D’Avorio) e Housem Aouar (Algeria), giocatori che fanno parte dei 14 elementi che la Roma ha dato in “prestito” in settimana.

Da titolare fisso a riserva contro Cagliari e Frosinone nonostante l’esclusione dalla lista dell’Europa League. Kristensen spera di giocare con la Danimarca. Anche perché nella precedente pausa era stato convocato in corsa per l’infortunio di Bah. Del resto, si può convincere Mourinho anche a distanza. Gli impegni non sono così difficili: prima la sfida al Kazakistan, poi contro San Marino.

Il discorso è ancora più complesso per Azmoun, stella assoluta dell’Iran finora utilizzata al minimo dallo Special One. Anche lui, come Kristensen, non può essere schierato in Europa. L’ex Zenit e Leverkusen ha messo da parte solo tre spezzoni di gara in campionato per un totale di circa venti minuti. Oggettivamente troppo pochi per illuminare la scena. Un mese aveva declinato la convocazione per restare a lavorare a Trigoria, mentre a questo giro si candida per prendere in mano la sua nazionale nell’amichevole contro la Giordania. Il suo ruolino di marcia con l’Iran è impressionante: 75 presenze e 45 gol.