Corriere della Sera – Nuova Roma, lo spettacolo è servito

Ancora imperfetta, ma coerente. Giovane ed esposta alle emozioni. Questa è la New Roma, prendere o lasciare. Ma se la scelta fosse «lasciare» è severamente proibito lamentarsi in futuro di un calcio (italiano) noioso, sparagnino, vecchio, furbesco, trasformista, conservatore a oltranza. Lo racconta la vittoria contro un buon Palermo, che avrebbe potuto pareggiare anche se il risultato è giusto. Tante cose buone: la vittoria che, dopo aver perso il derby al 96′, era l’unico modo per eliminare il veleno; il debutto con gol (e che gol!) di Erik Lamela, 19enne con il cielo come potenziale limite; tante occasioni da gol create; un centrocampo di piedi buoni (Gago, De Rossi, Pizarro) anche in assenza di Pjanic, infortunato; la grande partita di Stekelenburg ritornato ai suoi livelli dopo il terribile scontro di San Siro provocato da Lucio.
Alcune cattive: le troppe occasioni concesse; una gestione ancora imperfetta del possesso palla; la conferma che Borriello, nonostante la buona volontà, non può fare coppia con Osvaldo; le difficoltà di tre quarti della difesa schierata ieri (Cassetti, Juan e José Angel). La Roma è andata in vantaggio presto, con un bellissimo tiro «a giro» di Lamela, di sinistro da posizione decentrata. Uno di quei tiri che altri calciatori non hanno nemmeno il coraggio di pensare. Su quel gol la Roma ha costruito solo a tratti la superiorità in campo e nel finale di partita si è lasciata trascinare in una roulette russa che alla squadra in vantaggio non conviene mai. Per una volta diventa commento anche la sola elencazione del tabellino, in questo caso dell’ultimo quarto d’ora: 32′, Ilicic parte in posizione dubbia, scarta Stekelenburg, tira (male) verso la porta sguarnita e De Rossi salva rischiando l’autogol ma togliendo la palla a Pinilla; 33′: Lamela vola in contropiede ma si fa fermare, uno contro uno, da Silvestre; 33′: tiro di Pisano deviato di tacco da Migliaccio che sfiora il palo; 40′: tiro di Bojan fuori di pochissimo; 43′: altra grande azione di Bojan e tiro di Pizarro sull’esterno della rete; 44′: Osvaldo salta Tzorvas e Balzaretti salva sulla riga; 46′: occasione per Miccoli che alza un sinistro al volo che di solito non fallisce; 47′: altro tiro di Miccoli parato da Stekelenburg. Da infarto.
Una grande squadra avrebbe chiuso la gara e magari dilagato. Una squadra normale avrebbe difeso a oltranza l’1-0. Ma la Roma vuole essere «altro». Ci riuscirà? Fallirà? È difficile dirlo, ma sarà bello scoprirlo giorno dopo giorno.
Corriere della Sera – Luca Valdiserri

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