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Corriere.it – Roma 2020, il governo dice no

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L’Olimpiade del 2020 non si farà a Roma. Dopo un’attenta valutazione dei costi e dei benefici legati all’operazione nel suo complesso, il premier Mario Monti ha deciso che non esistono le condizioni perché il governo offra le garanzie dello Stato alla candidatura per i Giochi. In queste ore il presidente del Consiglio incontrerà il presidente del Comitato organizzatore, Mario Pescante, il presidente del Coni, Petrucci e il sindaco di Roma, Alemanno, ufficializzando una decisione che era già nell’aria da tempo. La lettera con le garanzie richieste dal Cio doveva essere presentata entro mercoledì 15 febbraio.

TROPPE INCOGNITE – Ha prevalso la considerazione che l’Italia non può permettersi un’avventura con troppe incognite e con costi non chiari. La crisi economica, il caso di Atene 2004 e i costi raddoppiati per l’Olimpiade che si svolgerà a Londra (27 luglio-12 agosto 2012) sono stati decisivi nel convincere il premier ad un no comunque doloroso, perché Monti è il primo a sapere che l’organizzazione di un’Olimpiade può rappresentare una grande occasione di sviluppo. Ma non in questo momento e non a queste condizioni. La mancata firma della lettera di impegno economico da consegnare al Cio fa decadere la candidatura.

IN CORSA – Restano in corsa Madrid, Tokyo, Istanbul, Doha e Baku. La scelta verrà fatta a Buenos Aires il 7 settembre 2013.
Corriere.it

Roma, scatta l’emergenza in difesa contro il Parma

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La Roma torna dalla trasferta di Siena senza punti e con la difesa decapitata. In vista della partita di domenica contro il Parma, per Luis Enrique si prefigura un’emergenza nel reparto arretrato. Mancherà sicuramente Simon Kjaer, che a causa dell’ammonizione rimediata ieri è stato squalificato dal giudice sportivo Gianpaolo Tosel. Ma a preoccupare di più il tecnico spagnolo sono le condizioni di Juan. Il centrale brasiliano a Siena è stato costretto al cambio durante l’intervallo della partita a causa di un trauma distorsivo e contusivo all’anca. Se Juan riuscirà a recuperare per domenica lo si saprà solo nelle prossime ore quando si sottoporrà a degli esami strumentali.

Se il brasiliano non ce la dovesse fare, contro il Parma Luis Enrique avrebbe a disposizione una sola certezza in difesa: Heinze. Difficile ipotizzare che a far coppia con l’argentino possa essere Cassetti, ormai fuori da tempo dalle scelte dell’asturiano, che ieri non lo ha neanche convocato. La soluzione potrebbe essere il ritorno di De Rossi che potrebbe essere impiegato da difensore. Evento già verificatosi nella partita di campionato contro la Juventus. Anche in quel caso la coppia di centrali era Heinze-De Rossi, con Viviani regista basso. Col Parma il rientro di Gago a centrocampo potrebbe avvalorare questa ipotesi, offrendo più garanzie a Luis Enrique.

Aldair: “Kjaer? Solo Luis Enrique può aiutarlo”

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Simon Kjaer non sta attraversando un bel periodo nella Roma. Anche ieri un suo intervento ha causato il rigore che ha permesso al Siena di vincere la partita. A parlare della situazione del danese è un grande ex difensore giallorosso come Aldair: “Bisogna lasciarlo tranquillo – dice a gazzettagiallorossa.it -, perché è normale che quando un difensore, per altro giovane come lui, sbaglia tanto le critiche non lo aiutano. Da difensore posso dire che in questi casi, scattano tanti pensieri e preoccupazioni per la testa”. Aldair poi analizza il ruolo dell’allenatore, fondamentale per risollevare il morale di un giocatore: “Luis Enrique sta dimostrando di credere in Kjaer e continua a schierarlo nonostante le critiche”.

Roma, Kjaer squalificato col Parma. Totti diffidato

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Potrebbe esserci un’emergenza in difesa per la Roma in vista della sfida di domenica contro il Parma. In attesa di valutare le condizioni di Juan, Luis Enrique dovrà sicuramente rinunciare a Simon Kjaer, squalificato dal giudice sportivo Gianpaolo Tosel dopo l’ammonizione di ieri contro il Siena. Intanto scatta la diffida per Francesco Totti.

 

Viareggio, Atalanta-Roma: arbitra Giovani di Grosseto

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La Roma oggi va a caccia contro l’Atalanta dei quarti di finale del Torneo di Viareggio, obiettivo che non raggiunge da cinque anni. La sfida si giocherà alle ore 15 a Gavorrano (GR), Stadio Malservisi-Matteini, e sarà arbitrata da Giovani di Grosseto (assistenti Liberti-Palazzoni) della C.A.N. Pro.

Milan, Barbara Berlusconi: “Pato? Nessun contrasto con Galliani”

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Barbara Berlusconi, consigliere d’amministrazione del Milan, torna a parlare della mancata cessione di Pato al Psg durante il mercato invernale. “Mi sono tenuta volontariamente fuori dalla vicenda, le decisioni di mio padre e di Adriano Galliani sono state motivate da valutazioni tecniche ed economiche”, le sue parole in un’intervista a “La Repubblica”. Si erano ipotizzati dei contrasti con l’ad rossonero, con Barbara Berlusconi che avrebbe spinto per trattenere l’attaccante brasiliano. “Galliani è vicepresidente e amministratore delegato. Sono 26 anni che lavora al Milan e io ho il grande privilegio di poterlo affiancare”.

Corriere dello Sport – Marquinho ha il transfer, Greco rinnova

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Il suo transfer, dal Brasile, è arrivato. Significa che Marco Antonio de Mattos Filho, più semplicemente Marquinho, l’unico acquisto per la prima squadra del mercato invernale giallorosso, è ufficialmente a disposizione. «Tutto a posto» , infatti, fanno sapere i dirigenti. Il problema a questo punto è di tenuta atletica. Il 25enne si è presentato a Trigoria in condizioni non ottimali: con il Fluminense non giocava da un po’ visto che il campionato brasiliano non è cominciato. Volenteroso di presentarsi alla nuova avventura già in discreta forma, il mancino si è allenato da solo, seguendo i consigli di un personal trainer. Evidentemente, però, il lavoro non è bastato. «Clinicamente la situazione è ok» il commento dello staff medico giallorosso.

La sintesi: Marquinho, nella sua prima settimana di Roma, ha ben impressionato dal punto di vista tecnico ma non è ancora in forma, o meglio è ancora lontano da una condizione che gli possa permettere di affrontare una partita vera; deve affrontare una sorta di mini-preparazione. Il centrocampista inoltre è alle prese con le normali problematiche di ambientamento e se si ha poca confidenza con compagni, staff, ambiente e clima, in generale diventa tutto più difficile. Ma quando si potrà vedere all’opera? Ad oggi è difficile immaginare che possa raggiungere le 12 presenze da almeno 45 minuti l’una che faranno scattare il bonus di 500.000 euro per il suo prestito (già costato 250.000 euro); ma certo è che la Roma dovrà vederlo all’opera prima di decidere se riscattarlo a fine stagione investendo altri 4,5 milioni di euro. (…)

RIENTRI – A quel punto, Luis Enrique difficilmente deciderebbe di stravolgere ancora il centrocampo che appare ormai quello titolare, composto dal terzetto De Rossi-Gago-Pjanic. Un solo impegno a settimana permette a tutti di recuperare le energie senza “intoppi” infrasettimanali. E a quel punto toccherebbe a Marquinho far cambiare idea a tutti. Già dal Parma, infatti, la Roma potrà contare di nuovo su Daniele De Rossi, fresco di rinnovo. Il mediano ha scontato il turno di squalifica e ha approfittato dello stop forzato per concentrarsi sull’infiammazione all’inguine. (…)

UFFICIALE – Intanto, sempre per quel che riguarda il centrocampo giallorosso, è arrivata l’ufficialità del rinnovo contrattuale di Leandro Greco. L’accordo era stato raggiunto da tempo, la Roma lo ha comunicato ieri: il mancino 25enne ha firmato fino al 2015, 800.000 euro lordi fino al termine di questa stagione, 1,254 milioni, sempre lordi, per gli altri tre anni, più premi e bonus vari legati a presenze e obiettivi di squadra.
Corriere dello Sport – Alberto Ghiacci

Il Messaggero – Roma congelata

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Più che il gelo del Franchi, è il Siena a bloccare la rincorsa della Roma verso la zona Champions: 1 a 0 e prova opaca (è la decima sconfitta stagionale, l’ottava in campionato). Il passo indietro dei giallorossi è evidente. Poco gioco, niente occasioni da rete. Troppo lenti per diventare pericolosi e non correre rischi. Il terzo posto resta a sette punti: per arrivare sul podio, serve più ritmo e, in casi del genere, meno possesso palla. E comunque c’è da trovare una soluzione quando si affrontano rivali che aspettano per colpire. Per non cadere in trappole.

Quella curva là sembra Africa: il coro razzista degli ultrà bianconeri è rivolto al settore dei tifosi giallorossi. Dalle offese sugli spalti si passa subito alle difficoltà in campo: la serata non è affatto tranquilla per la Roma. Fa freddo: meno quattro, ma il campo tiene. Rispetto alla gara di mercoledì, i 30 minuti del mini-recupero a Catania, Luis Enrique cambia quattro titolari. Alcune scelte sono forzate: a centrocampo mancano l’infortunato Gago e lo squalificato De Rossi, assente pure al Massimino. Da regista ecco il diciannovenne Viviani. Rientra anche Simplicio, con Greco in panchina. Davanti Totti, con Piscitella in tribiuna e Osvaldo in panchina. Da fluidificante sinistro parte Josè Angel, con un turno di riposo concesso a Taddei.

Non è però l’assetto giallorosso, ancora una volta modificato, a incidere sullo scorrimento del match. A indirizzare il match è l’atteggiamento del Siena. Il 4-4-2 di Sannino si conferma equilibrato e soprattutto efficace. Funziona il pressing delle punte Calaiò e Destro e anche la fase difensiva delle due linee di centrocampisti e difensori che si sistemano dietro il pallone. Il doppio muro impedisce alla Roma di essere se stessa, perché non basta avere l’iniziativa per creare pericoli. Anzi, quando i giallorossi perdono palla, i lanci in profondità degli avversari trovano spesso impreparata la difesa, in particolare Juan, sostituito durante l’intervallo, dentro Kjaer (è emergenza in difesa: da verificare le condizioni del brasiliano che ha un problema agli adduttori). Destro, su lancio di Del Grosso, sfrutta la dormita del brasiliano per arrivare davanti a Stekelenburg: pallonetto alto. Brienza, scatenato, accentrandosi da sinistra, imbuca per Calaiò: diagonale a lato.

La Roma, insomma, balla dietro e soffre a centrocampo. E davanti fa davvero poco. Borini non salta mai l’avversario e Totti, nella notte della gara numero settecento da professionista, si limita alle giocate più semplici, senza mai arrivare alla conclusione. Solo Lamela è in partita. L’argentino si scambia lato con Borini, arriva sul fondo, ma i compagni non lo assistono. Dopo due grandi chance del Siena, va a battere una punizione. Sinistro a giro: Pegolo devia in angolo. A metà tempo, però, nuova occasione per Destro. Brienza allarga sulla destra chiamando l’inserimento in area di Giorgi. Cross teso e rasoterra per tagliare fuori Stekelenburg, ma il giovane attaccante, davanti alla porta vuota e con Juan in ritardo, appoggia fuori. Lamela ci riprova prima della mezz’ora, dopo percussione di Simplicio: sinistro forte, ma sull’esterno della rete. L’avvio della ripresa è addirittura peggio dell’inizio della prima parte.

Kjaer, appena entrato al posto di Juan che si arrende per un fastidio muscolare, fa subito un regalo al Siena. Su tocco in area di Calaiò, si perde Destro che lo supera, passandogli dietro le spalle. Sgambetto e rigore, trasformato al settimo da Calaiò. Dopo un’ora, Luis Enrique sostituisce Totti: in campo Osvaldo, assente dal 21 dicembre. A metà tempo ultimo cambio: Bojan per Simplicio. Quattro punte in campo e Lamela che arretra a centrocampo, dove Pjanic è giù di corda. Sannino risponde togliendo Calaiò e inserendo Angelo: una punta in meno, per chiudersi ancora meglio. A seguire Parravicini per Giorgi e Grossi per Destro. L’assalto della Roma, con Kjaer centravanti negli ultimi dieci minuti, risulta sterile e approssimativo. Un destro di Borini bloccato da Pegolo e niente più. Per puntare alla zona Champions, lo sa bene Luis Enrique serve almeno continuità. Che è il limite di questa Roma.
Il Messaggero – Ugo Trani

Corriere dello Sport – Primavera con Lopez all’assalto dell’Atalanta

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Nelle ultime quattro edizioni del Torneo di Viareggio la Roma Primavera non è mai riuscita a entrare nelle migliori otto della manifestazione e nelle ultime due sono stati sempre i calci di rigore a impedire alla squadra di De Rossi di raggiungere i quarti di finale. Oggi pomeriggio contro l’Atalanta i baby giallorossi cercheranno di invertire la tendenza negativa. Non sarà facile contro una squadra dalla grande tradizione capace di terminare il girone eliminatorio a punteggio pieno.

SIMILI – Una squadra, quella nerazzurra, che Alberto De Rossi definisce «simile a noi». Il tecnico giallorosso approfondisce il concetto: «E’ una squadra molto propositiva che gioca sempre la palla e non credo che cambieranno modo di impostare la gara contro di noi». (…)

DISPONIBILI – Un delitto non commesso anche grazie a una rosa che in questo Viareggio non ha fatto pesare le assenze di Viviani e Piscitella impegnati con la prima squadra, e di Politano e Sabelli, squalificati contro la Virtus Entella. Oggi De Rossi, a parte i due agli ordini di Luis Enrique, avrà tutto l’organico a disposizione. Sabelli riprenderà il suo posto sulla fascia destra di difesa, mentre Politano quello sulla trequarti, con Nico Lopez confermato dal primo minuto dopo la bella doppietta messa a segno contro la Virtus Entella.
Corriere dello Sport – Riccardo Loria

Il Romanista – Col Parma torna DDR

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Giornata di lavoro a Trigoria in vista di Roma-Parma. Mentre i loro compagni erano a Siena per il Monday night, gli infortunati di lungo e medio corso e gli squalificati erano al Bernardini per cercare di recuperare in vista del prossimo impegno in programma domenica pomeriggio all’Olimpico. Contro la squadra di Donadoni rientrerà sicuramente Daniele De Rossi. Dalla notte della partita sospesa a Catania – 14 gennaio – De Rossi, oltre ad aver firmato il rinnovo del contratto, si è anche riposato per guarire con calma dall’accenno di pubalgia che lo tormentava da novembre.

Ha giocato soltanto contro l’Inter poi ha saltato il recupero di Catania perché sostituito e la partita di ieri sera perché diffidato. Altri giorni di riposo quindi che gli consentiranno di essere al meglio da qui alla fine della stagione. Stagione che per lui, a dir la verità, non terminerà a maggio visto che poi andrà agli Europei con la nazionale di Prandelli. Da un centrocampista a un altro: anche Fernando Gago, alle prese con un affaticamento muscolare, dovrebbe regolarmente tornare a disposizione per domenica. Lo staff medico conta di recuperarlo anche se tutto dipenderà da quanti e quali allenamenti sosterrà in settimana. In ogni caso, considerando i delicati muscoli dell’argentino, non si affretterà in alcun modo il suo rientro in campo vista anche l’abbondanza di centrocampisti di cui dispone la Roma, a maggior ragione col rientro di De Rossi.

Chi, con ogni probabilità, dovrà invece accontentarsi di guardare ancora la partita dalla tribuna è Marquinho: il centrocampista, che sta lavorando sodo a Trigoria, ancora è lontano dalla forma migliore e ancora deve integrarsi bene negli schemi di Luis Enrique. A meno di sorprese col Parma non ci sarà e l’appuntamento dovrebbe essere per la settimana successiva a Bergamo contro l’Atalanta. Contro il Parma, e col ricordo di quella mitraglia sotto al settore ospiti che regalò alla Roma il primo successo in trasferta dell’anno, tornerà al centro dell’attacco Dani Osvaldo. Per l’attaccante ieri c’è stata la prima convocazione del 2012 e adesso, considerando poi che si giocherà di pomeriggio, è pronto per il rientro dal primo minuto. Con lui Totti, che col Parma ha da sempre una bellissima tradizione, e uno tra Lamela, Bojan e Borini. A centrocampo, come detto, tornerà De Rossi davanti alla difesa con a fianco Pjanic e, se dovesse recuperare, Gago. Altrimenti spazio a uno tra Simplicio e Greco, che proprio ieri ha ufficializzato il rinnovo del contratto fino al 2015 (integrazione dello stipendio per quest’anno a 800mila euro, poi 1 milione e 200mila euro più premi per i prossimi tre). In difesa, infine, potrebbero rivedersi Taddei, il resto, a parte la conferma di Heinze, è tutto da vedere vista l’ammonizione di Kjaer (era diffidato) e il problema all’inguine che ha costretto Juan a uscire alla fine del primo tempo.
Il Romanista – Chiara Zucchelli

Il Tempo – Roma. Tutto da rifare

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Come da programma. Una Roma schizofrenica, che già all’andata era stata graziata dal Siena, torna dal Franchi con le pive nel sacco e qualche consapevolezza «negativa» in più. Dopo i quattro gol rifilati all’Inter, la squadra di Luis Enrique rimedia una sonora legnata dal concretoSiena di Sannino che fa poca scena, ma affossa la rimonta giallorossa e con lei tutte le ambizioni di Totti &Co. che sbagliano tutto e di più. E l’assenza di De Rossi non può essere un alibi: per nessuno. Anche se la mancanza del centrocampista di Ostia pesa eccome, perché quel lavoro di regia e filtro lì in mezzo lo può fare a questi livelli solo lui. Sarebbe troppo chiedere al giovane Viviani, classe ’92, di svolgere al meglio un compito cucito su misura alla classe di Capitan Futuro. Il giovane giallorosso non pecca in fase di costruzione partecipando alla manovra offensiva della Roma fin dove può, chiude anche bene un paio di volte, ma il filtro garantito dal campione del mondo rimasto a casa per squalifica, è di tutt’altra qualità.

Quando Giorgi poco prima della mezz’ora lo mette a sedere con un dribbling a centrocampo il segnale è chiaro: non ci siamo. E forse proprio per quei buchi che si creano lì in mezzo, la Roma rischia molto contro le veloci ripartenze della squadra di Sannino che, sapientemente, sta lì dietro aspettando di poter colpire in contropiede. A questo va aggiunto qualche errore di superficialità di Juan in versione «pantofolata» (Luis Enrique lo cambierà nella ripresa con Kjaer) e la mancanza totale dei due terzini Rosi e José Angel che non solo non spingono, ma ancor meno coprono dimostrando di nuovo qual è il vero nodo da sciogliere di questa squadra. Ma anche nella metà campo avversaria la Roma manovra molto e conclude poco, sbagliando anche gli appoggi più semplici. Sterile il possesso palla che negli ultimi metri si infrange regolarmente sul muro umano alzato dai toscani lì dietro e le sole accelerazioni di Lamela non bastano: male Borini, ancor peggio Bojan quando nel finale Luis Enrique mette dentro tutto l’offensivo che ha (compreso Kjaer centravanti). Così a fallire il gol e un paio di volte anche in maniera clamorosa, sono proprio i padroni di casa che corrono tanto, ci mettono gli attributi e non si scompongono davanti alla maggior qualità della Roma. Così, della serie facciamoci del male, la svolta della gara arriva ancora una volta dalla sponda giallorossa. Un problema all’anca costringe Luis Enrique a metter dentro Kjaer per Juan e al primo intervento il danese ci mette la firma commettendo un fallo da rigore su Destro: penalty generoso è vero, ma l’ingenuità di Kjaer ha ricordato l’episodio del derby . Complimenti, secondo rigore procurato e seconda partita persa dalla Roma: vale -sei punti… meglio Juan con una gamba sola. A conti fatti questa Roma, confusa, disordinata e senza personalità, si ritrova con la classifica che si merita: così non si va da nessuna parte, figuriamoci in Europa.
Il Tempo – Tiziano Carmellini

Corriere della Sera – DiBenedetto e le “richieste inquietanti” dei politici

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I più calcistici hanno sorriso a una vecchia tesi (il presidente della Lazio, Claudio Lotito, vecchio tifoso romanista) rafforzata per l’occasione da un dirigente giallorosso. Ma più interessante – strappata o meno – è la parte sugli incontri di Thomas DiBenedetto, il finanziere statunitense presidente giallorosso, con i politici della Capitale.

Per l’esattezza: 21 settembre (Campidoglio) con il sindaco Gianni Alemanno; 18 novembre (Regione) con la presidentessa Renata Polverini; 19 novembre (Palazzo Valentini) con il presidente provinciale Nicola Zingaretti. Baldissoni li descrive come incontri «dietro pressanti, insistenti, inquietanti richieste». Prima il sindaco «che giustamente voleva incontrarlo». Poi gli altri perché «oddio, perché non incontri il presidente della Regione? Oddio, perché non incontri la Provincia? Ed era una costante richiesta per accelerare i tempi perché non si potesse dare un significato politico ai tempi stessi».

Niente di nuovo sotto il sole, per la città che ha avuto Giuseppe Ciarrapico. Poi, in serata, la rettifica dello stesso Baldissoni che ha spiegato: «Il mio intervento è stato un commento, richiesto dall’autore, alle tesi sostenute dal libro e da coloro che ne avevano curato la presentazione per più di un’ora, e che pertanto il senso corretto non può evincersi se estrapolato fuori dal contesto, incluse le frasi riferite al presidente della Lazio Claudio Lotito, di cui non ho una conoscenza approfondita».
Corriere della Sera – Luca Valdiserri

Corriere dello Sport – Alla ricerca della vera Roma

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La delusione alla fine era enorme. Nessuno si aspettava una prestazione di questo genere. Male, malissimo. Non ci sono scuse, nessuno neppure ci ha provato. E Totti, a fine partita, ha anche regalato la maglia al tecnico del Siena. Sannino gliela aveva chiesta all’inizio della partita. Accontentato. Niente, non si trova continuità. Quella che Luis Enrique chiama «regolarità» , la Roma non sa ancora cosa sia. E allora gli umori vanno su e giù, di conseguenza ai risultati. In un percorso di crescita potrebbe anche essere normale. Il punto però è un altro: quanto si può accettare, quanto si può aspettare, qual è il limite di sopportazione?
La Roma, la nuova Roma targata Usa, è nata l’estate scorsa. Luis Enrique è stato scelto perché la rivoluzione non fosse solo culturale ma anche tattica. Da allora però sono arrivate 10 sconfitte su 27 partite stagionali. E così gli obiettivi, come le due coppe appunto, sfumano. Un gruppo molto giovane, che è insieme da pochi mesi, con alcuni ragazzi che sono alla prima esperienza nel campionato italiano. Spiegazioni valide, ma l’umore, e le famose sensazioni, in tutto l’ambiente-Roma, sono pessimi.

SPERANZA – Le speranze dei tifosi erano state animate a cavallo di Natale. A Napoli e a Bologna soprattuto. Lì la Roma aveva dato la sensazione di aver appreso tutto del nuovo spartito tattico. Invece poi, gli altri si sono adeguati: intensità a metà campo, pressing alto sui difensori centrali, e tutto è tornato in discussione. Con la Roma che è tornata sui suoi passi, quelli iniziali, quelli peggiori, fino alla prestazione di ieri, una delle più brutte se non la più brutta: possesso-palla fine a se stesso, zero occasioni da gol, rischi a non finire alla minima disattenzione, difesa sguarnita e attacco poco profondo. E, chiaramente, il tempo passa, con la classifica che non aspetta. Le occasioni già volate via non sono poche: se solo ieri fossero arrivati i tre punti, la zona Champions sarebbe stata a 4 lunghezze.

ALLARME – Come se non bastasse il rendimento della squadra, ecco che la sconfitta di Siena porta con sé un’altra brutta notizia. Perché Erik Lamela ha lasciato lo stadio Franchi zoppicando vistosamente. La caviglia sinistra, la stessa infortunata al Mondiale under 20 la scorsa estate e poi di nuovo nel corso della stagione, è tornata a dare noie all’argentino. Lui ha provato a tranquillizzare chi gli chiedeva informazioni: «Sto bene…» . Ma la scarpa non era calzata del tutto, portata in maniera lenta sul tallone, come fosse una pantofola. E l’articolazione era compressa da una fasciatura. Le condizioni di Lamela andranno valutate attentamente. Da domani però, perché oggi la Roma godrà del giorno di riposo concesso da Luis Enrique.
Corriere dello Sport – Alberto Ghiacci

Gazzetta dello Sport – Notte da Rometta: “Tifosi scusateci squadra svogliata”

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Una Roma brutta, bruttissima. Forse la peggiore dell’anno, anche se nell’alternanza delle sue prestazioni, i giallorossi avevano già regalato momenti di grande oscurità. «Ma questa secondo me è stata davvero la peggiore partita di questa stagione — dice alla fine il d.g. Franco Baldini —. E per questo dobbiamo chiedere scusa ai tifosi che con questo freddo si sono spinti fin qui». E forse anche agli altri, tutti quelli che sono rimasti delusi dall’ennesima brutta prestazione di questa Roma. «Finché le prestazioni erano incoraggianti ho chiesto pazienza ai tifosi — ribatte Baldini —. Stavolta francamente non me la sento». Appunto.

Alternanza Dopo il mezzo disastro di Cagliari e la bellezza del poker rifilato all’Inter, ecco quindi un altro tonfo. «Gli alti e bassi ci stanno pensando alla gioventù della squadra — continua Baldini —. Ma qui stavolta c’è davvero poco da sorridere. È stata una partita giocata male, al cospetto di un Siena molto buono, che ha meritato la vittoria». Basta? No, anche perché i giocatori non parlano e a Cagliari era stato lo stesso, con il solo Totti a chiamato in causa a tappare i buchi. E allora tocca ancora a Baldini spiegare i motivi di questo altro k.o.. «Non c’è molto da dire, la squadra non ha creato le occasioni che di solito crea — prosegue il d.g. —. C’è amarezza e dobbiamo chiedere scusa ai tifosi. La squadra non ha mai fatto il calcio che di solito fa, concedendo anche molte occasioni nel primo tempo. Il Siena aveva semplicemente più voglia di noi e per questo ha portato a casa il risultato».

Champions o no? Peccato, perché visti i risultati delle squadre che stanno avanti, la Roma avrebbe potuto accorciare e — magari — provare anche a sognare. «La Champions sarebbe un traguardo bellissimo, ma per ora pensiamo al campionato», aveva detto prima della partita l’a.d. Claudio Fenucci. Meglio così, infatti, e lasciar perdere traguardi impensabili. «Ma come facciamo a parlare di Champions se non abbiamo prodotto neanche quel poco che serve per pareggiare — dice ancora Baldini —? Il campo? Duro per noi e per loro. Totti? Sulla prestazioni dei singoli è compito di Luis Enrique stabilire le eventuali correzioni da fare, se ce ne sono». Intanto, le correzioni con il Parma andranno fatte in difesa, visto che mancherà Kjaer per squalifica ma questa potrebbe non essere una sventura e Juan contusione all’anca, con un problema all’adduttore. Da valutare in attacco anche le condizioni di Lamela contusione alla caviglia sinistra, quella infortunata, per non farsi mancare proprio nulla.
Gazzetta dello Sport – Alberto Ghiacci

Siena-Roma, le pagelle

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di Lorenzo Pompili

Stekelenburg 5: Incerto, ma gli attaccanti del Siena arrivano sempre da soli davanti a lui. Non riesce a neutralizzare il rigore, praticamente imparabile, di Calaiò e viene impegnato solo da Angelo nel finale.

Rosi 4,5: Prova inconsistente del terzino giallorosso che solo una volta riesce a raggiungere il fondo per crossare. In fase difensiva poi la sua prova è anche peggiore, non riesce mai ad aiutare i compagni di reparto.

Heinze 5: Lotta e sgomita con Destro e Calaiò, ma gli attaccanti senesi spesso hanno la meglio sul centrale argentino. Nel secondo tempo sembra più preoccupato a coprire Kjaer che gli avversari.

Juan 4,5: Perde in continuazione ogni duello con gli attaccanti del Siena. Si fa male durante l’intervallo, accusando un trauma distorsivo all’anca. Dal 46′ Kjaer 4: Nemmeno il tempo di entrare in partita che regala con uno svarione un rigore (comunque dubbio) al Siena. In continua difficoltà dall’inizio della stagione.

Josè Angel 4,5: Non conferma la buona prestazione fatta contro l’Inter. Sembra mancare di personalità e non si vedono miglioramenti dall’inizio della stagione.

Simplicio 5: Altra prova incolore del brasiliano che non riesce mai ad aumentare il ritmo dell’azione offensiva romanista, sbagliando spesso gli appoggi. Tenta il tiro da lontano, ma le sue conclusioni non vanno assolutamente vicino alla porta. Dal 68′ Bojan 5: Messo in campo da Luis Enrique per il forcing finale, smentisce in parte la fama del giocatore che cambia la gara entrando dalla panchina. La difesa del Siena non gli concede spazi e lui non riesce a crearseli.

Viviani 5: E’ il ragazzo più bravo della Primavera di Alberto De Rossi, ma per imporsi anche a livello di Prima Squadra dovrà faticare ancora tanto. Molto buone alcune chiusure entrando sempre pulito sul pallone, ma per il definitivo salto di qualità dovremo ancora aspettare.

Pjanic 5: Nemmeno il talento bosniaco riesce a dare peso alle azioni della Roma. I suoi compagni di reparto non sono Gago e De Rossi, con cui si trova ormai a meraviglia, e ciò lo penalizza molto. Non prova mai il tiro dalla media distanza, tenta solo un tiraccio da lontanissimo che non preoccupa Pegolo.

Borini 5: La palla non arriva mai pericolosamente dalle sue parti, e non riesce ad esprimersi al meglio. Manca anche in parte il suo apporto alla fase iniziale di pressing. Perde malamente la sfida con l’altro attaccante dell’Under 21 italiana Destro.

Totti 4,5: Oggi doveva essere una festa per il Capitano, che avrebbe sicuramente voluto celebrare meglio la sua presenza numero 700 da professionista. Nel primo tempo sbaglia molto e si fa prendere anche dal nervosismo tanto da ricevere un cartellino giallo ingenuo per un fallo, non violento, ma brutto su Terzi. Nella ripresa non riesce a rendersi mai pericolos. Continua a tirare poco verso la porta avversaria. Dal 59′ Osvaldo 5: Come gli altri attaccanti della Roma non riesce a trovare spazi nelle maglie dei difensori del Siena. Il suo rientro è comunque importante per Luis Enrique.

Lamela 5,5: Sembra l’unico giocatore della Roma a poter creare qualcosa di pericoloso, ma spesso di intestardisce troppo nelle azioni personali. Comunque prova a farsi vedere, ma da lui ci si aspetta, ormai da un po’ di tempo, sempre qualcosa in più.

Luis Enrique 4,5: Oggi la Roma non c’è. Manca la grinta e la voglia di vincere che aveva impressionato contro l’Inter, nella partita che avrebbe segnato il sorpasso sui nerazzuri, e la svolta nella stagione, che, sempre più probabilmente, non vedrà i giallorossi come protagonisti.

La nota dell’avv. Baldissoni: “Mie dichiarazioni estrapolate dal contesto”

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L’avvocato Mauro Baldissoni, in merito alle dichiarazioni a lui attribuite nel corso della presentazione del libro “Fuori Gioco” di Gianfrancesco Turano, ha diffuso una nota per chiarire la sua posizione. Ecco il contenuto di quanto diramato dal legale:

“Con riferimento ad alcune mie dichiarazioni diffuse in data odierna, rilasciate in data 9-2-2012 a margine della presentazione del libro di Gianfrancesco Turano “Fuori Gioco” vorrei sottolineare che il mio intervento e’ stato un commento, richiesto dall’autore, alle tesi sostenute dal libro e da coloro che ne avevano curato la presentazione per piu’ di un’ora, e che pertanto il senso corretto non puo’ evincersi se estrapolato fuori dal contesto, incluse le frasi riferite al Presidente della Lazio Claudio Lotito, di cui non ho una conoscenza approfondita. Peraltro, detto commento ha avuto luogo alla fine del dibattito e di fronte ad un numero circoscritto di persone tra cui non erano presenti giornalisti. Avvocato Mauro Baldissoni”.

Totti regala la sua maglia a Sannino. Il tecnico: “E’ il gesto di un grande uomo”

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Al termine della gara vinta per 1-0 sulla Roma, il tecnico del Siena Giuseppe Sannino ha raccontato di aver ricevuto in dono la maglia di Francesco Totti. Il numero 10, come ha spiegato l’allenatore bianconero, ha fatto portare la sua maglietta negli spogliatoi dei toscani. Ecco la reazione di Sannino:

“Sono molto contento che Francesco mi abbia omaggiato con la sua maglia. Credo che anche un allenatore avversario possa avere la felicità di portare a casa per il proprio figlio una maglia sia di un grande giocatore che di un grande uomo. Siamo scesi giù, ci siamo guardati negli occhi e lui ha voluto fare questo gesto. Totti mi fatto portare la sua maglia dentro gli spogliatoi come segno di rispetto. Ho parlato con lui prima della partita e ci siamo fatti gli auguri per tutto”.

Trigoria, mercoledì alle 14 la ripresa degli allenamenti

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La società giallorossa, attraverso i canali ufficiali asroma.it ed il profilo Twitter, comunica che la ripresa degli allenamenti al Fulvio Bernardini è fissata per mercoledì alle ore 14. Nella giornata di domani saranno presenti a Trigoria solamente i calciatori infortunati, che proseguiranno i programmi di recupero stabiliti con lo staff medico.

Trauma distorsivo e contusivo all’anca per Juan

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Guai fisici per il difensore brasiliano Juan. Il centrale giallorosso, rimasto negli spogliatoi dopo la fine del primo tempo col Siena, ha accusato un “trauma distorsivo e contusivo all’anca” secondo un primo verdetto dopo i controlli medici cui si è sottoposto il numero 4. Nella giornata di domani verranno eseguiti ulteriori accertamenti per stabilire i tempi di recupero.

Twitter, Kjaer: “Non era rigore, mi sento preso in giro”

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Simon Kjaer, autore del fallo da rigore su Destro in Siena-Roma (poi realizzato da Calaiò), cerca di discolparsi sul proprio profilo twitter. Ecco il commento del danese: “Non era assolutamente rigore, non ho fatto niente per far cadere Destro. Sono frustrato…Io ammetto i miei errori e quello non era un errore. Sono sotto choc: Destro si è buttato, serve più che un leggero soffio di vento per far cadere una person a terra. Abbiamo giocato male, è vero, ma non meritavamo di perdere così. Mi sento preso in giro”.