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Emozione Keita. No agli arabi «Il mio cuore è giallorosso devo vincere»

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La Gazzetta dello Sport (C. Zucchelli) – L’accordo era stato trovato già a metà giugno, quando Seydou Keita, tornato dal Mali, aveva fatto tappa a Trigoria prima di iniziare le vacanze. La firma però, a favore di telecamera e alla presenza del d.g. Baldissoni, è arrivata soltanto nella mattinata di ieri, dopo le visite mediche di lunedì e prima della partenza della squadra per la tournée in Australia: rinnovo annuale per il centrocampista, alle stesse cifre della stagione passata. Un milione netto quindi, per il calciatore che era arrivato per prendere il posto di Taddei e che invece Garcia 12 mesi fa dopo un paio di allenamenti ha designato come terzo capitano della squadra: «Ho scelto la Roma perché società e tifosi mi hanno sempre dimostrato affetto e rispetto. E perché voglio vincere».

IL NO A XAVI Trentasei anni da compiere a gennaio, dopo Totti, De Sanctis e Lobont è il più vecchio della squadra, ma il suo palmares lo fa essere anche il più titolato del gruppo. Lo volevamo club arabi e americani e gli offrivano stipendi notevoli, c’è stata anche la possibilità di giocare con Xavi all’Al Sadd, ma Seydou ha declinato offerta e ponti d’oro per tentare di aggiungere ancora un trofeo alla sua già prestigiosa bacheca: «È un momento molto importante della mia carriera e per questo sono contento di firmare per la Roma. Il denaro è importante ma alla mia età lo sono anche il rispetto e l’affetto. Stiamo iniziando un nuovo anno e spero che per me e per il club questa possa essere una stagione migliore della precedente».

OTTIMISTA Keita prova ad infondere un po’ di ottimismo e tra la tv e il sito ufficiale prova a lanciare messaggi distensivi: «Le sensazioni sono molto buone, come lo scorso anno. Siamo arrivati secondi e come sempre il club vuole vincere e noi calciatori dobbiamo fare meglio della passata stagione per arrivare al livello della Juventus e competere con altri club importanti come Milan, Inter e Napoli. La Roma vuole lottare per vincere: non sarà facile ma dobbiamo fare meglio dello scorso anno». A livello individuale, per migliorare, Keita deve risolvere i problemi al ginocchio che lo hanno frenato da gennaio. Una flessione, la sua, che ha inciso sul rendimento della squadra visto che in tutta la stagione è stato il secondo in A nella percentuale di passaggi riusciti, con una quota del 90.2%.

La Roma gela il Milan su Romagnoli

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La Repubblica (G. Cardone) – Bilancio a un mese e mezzo dalla fine del mercato: la Juve ha investito 80 milioni per cinque acquisti (più il ritorno di Rugani), l’Inter 72 per quattro, il Milan 58 per altrettanti. Ieri i rossoneri volevano toccare quota 83 e passare così in testa alla classifica delle spese: infatti Galliani ne ha offerti 25 alla Roma per Romagnoli, il ventenne difensore centrale mancino chiesto – preteso – da Mihajlovic. Il ds Sabatini avrebbe anche accettato, ma il “no” è arrivato dall’alto, cioè dal presidente Pallotta: di milioni ne servono minimo 30. E pensare che quei soldi sarebbero stati utilissimi alla Roma per soddisfare le richieste del City su Dzeko (proprio 25 milioni). Invece niente, per ora Romagnoli resta in giallorosso: ieri è partito con la squadra per l’Australia. E martedì il Milan volerà in Cina senza il nazionale Under 21. Al momento Galliani non prevede rilanci e ironizza: «Abbiamo offerto troppo poco…». E Mihajlovic: «Anche a me piacciono le fragole, ma non devono costare come le ostriche». Il tecnico però non si arrende sul giovane difensore da lui definito “un Nesta più tecnico”: le alternative, da Maksimovic (che tra l’altro è destro) allo spagnolo Inigo Martinez, non convincono; troppo caro Laporte dell’Athletic Bilbao (40 milioni), né si può puntare al formidabile Abdennour del Monaco perché il Milan non può più acquistare extracomunitari.

Se Mihajlovic piange, Mancini non ride. Anzi, il tecnico nerazzurro è irritato perché Zukanovic è andato alla Samp. L’Inter trattava il bosniaco da aprile, Mancini lo voleva perché ha fisico, piedi decenti e duttilità tattica (può coprire tre ruoli in difesa), ma l’input di Thohir è stato perentorio: si prende solo se va via uno dei troppi difensori in rosa. E visto che non riesce a cedere nessuno (Andreolli, Santon o Nagatomo), l’Inter ha perso Zukanovic, convinto da Zenga a firmare: al Chievo due milioni più Cacciatore. Non può neanche consolarsi, Mancini, con notizie positive su Salah. Da ieri sera è a Londra l’avvocato dell’egiziano, che oggi parlerà con il Chelsea: il problema per i nerazzurri è che il club londinese appare orientato a evitare lo scontro con la Fiorentina – il giocatore rischierebbe davvero una squalifica – e quindi ad accettare la richiesta dei viola di non cedere il fantasista a società italiane. Il Chelsea chiederà al legale di Salah di trovare altrove la squadra giusta per lui. A questo punto l’Inter accelererà su Jovetic, che ieri intanto con Dzeko ha raggiunto i compagni del City in Australia. Può aiutare nerazzurri e giallorossi il fatto che il club di Mansour abbia appena acquistato Sterling dal Liverpool per 68 milioni, cifra record per questo mercato. Intanto la Roma va in missione in Germania per il terzino sinistro Baba, è vicina al portiere Romero (biennale) e lavora senza entusiasmo su Mitrovic ( serbo dell’Anderlecht) e Rondon (venezuelano dello Zenit), alternative a Dzeko. L’Inter aspetta il sì di Shaqiri allo Schalke per poi accontentare il Wolfsburg su Perisic. Anche Felipe Melo attende un segnale, ma arriverà se Medel andrà al Liverpool. Perché dopo i botti di giugno Thohir non ammette eccezioni alla regola: prima vendere (gli esuberi), poi comprare. Mancini, a fatica, sta cercando di farsene una ragione.

 

Keita: «Un altro anno qui per rispetto e affetto non per soldi»

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Leggo (F. Balzani) – «Ho scelto ancora la Roma per il rispetto e l’affetto che mi hanno dimostrato tutti». Keita resterà in giallorosso un’altra stagione. Il maliano ha firmato un annuale a 1 milione dopo una lunga trattativa. «Ho rifiutato offerte molto ricche per la Roma – ha aggiunto Keita ad AsRoma.it- È un momento molto importante della mia carriera e sono contento di restare. È vero che il denaro è importante ma alla mia età sono importanti anche il rispetto e l’affetto. Spero sia una stagione migliore della precedente. Dobbiamo arrivare al livello della Juve e competere con Milan, Inter e Napoli».

A Melbourne doppie sedute, poi il Real

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Leggo (F. Balzani) –  La Roma si è imbarcata ieri in due tronconi alla volta dell’Australia: alle 11,30 alcuni rappresentanti dello staff, i giovani della Primavera e gli “imbucati” Paredes e Sanabria. Poi – con volo Etihad con scalo a Dubai delle 15,25 (ora locale) – l’intero gruppo che sbarcherà a Melbourne stamattina. In Australia i giallorossi si esibiranno nella International Champions Cup: il 18 luglio (ore 11 italiane) contro il Real di fronte a 100 mila spettatori; il 21 (ore 12), contro il Manchester City. A Melbourne andrà in scena anche la prima conferenza stagionale di Totti e sono previste doppie sedute di allenamento.

Roma, Pallotta ferma Romagnoli

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Leggo (F. Balzani) – Pallotta dice no a Berlusconi per Romangoli in attesa di un doppio yes: quello del City per Dzeko e quello del Chelsea per Salah. C’è la ferma volontà del presidente, infatti, dietro il gran rifiuto della Roma all’offerta da 25 milioni del Milan arrivata ieri mattina a Trigoria. Un “no” che ha mandato su tutte le furie Galliani convinto di poter evitare la partenza per l’Australia di Romagnoli atteso invece in Cina per la tournèe rossonera. «Certo offrendo così poco, cosa ci puoi fare…», ha ironizzato Galliani. Mentre Mihajlovic ha commentato: «Le fragole non devono costare quanto le ostriche. Siamo comunque ottimisti, il mercato è lungo». Non sono i soldi però il problema anche se sarà necessario un piccolo sforzo in più.

Pallotta, infatti, vuole prima annunciare almeno un grande acquisto per non alimentare il malumore della piazza. L’obiettivo è chiaramente Dzeko. Chi si aspettava un Edin cotto e mangiato in una serata sarà rimasto deluso, ma è improbabile che Sabatini non conoscesse la richiesta del City una volta sbarcato in Inghilterra. Semmai a impedire la fumata bianca sono alcuni dettagli relativi a bonus (compreso il ricco stipendio di luglio del bosniaco) e dilazioni sul pagamento. Dettagli che sbilanciano la valutazione di circa 5 milioni e che allungano i tempi, ma la nuova offerta pensata dalla Roma potrebbe convincere gli inglesi: 23 milioni più 2 di bonus in due annualità con la formula del prestito con obbligo di riscatto. Dzeko intanto è sbarcato a Melbourne e in questi giorni presserà il club per accelerare la cessione mentre il suo agente si è incontrato con lo stesso Sabatini a Milano. Mitrovic attende alla finestra senza troppe speranze mentre è più la voglia dello Zenit di cedere Rondon (per via della proposta di limitazioni sugli stranieri discussa in Russia, max 6 a squadra) che quello della Roma di prendere il venezuelano.

A proposito di giocatori sul mercato: Destro è stato rifiutato dal West Ham, ma non dalla Fiorentina soprattutto se Gomez dovesse andare al Besiktas. Su Gervinho c’è da registrare un sondaggio dell’Inter nel caso in cui i nerazzurri non dovessero arrivare a Jovetic e Salah. L’agente dell’egiziano ieri ha incontrato il Chelsea a Londra dove in queste ore è atteso Sabatini. Il ds vigila la situazione forte del gradimento di Salah e dei buoni rapporti col Chelsea col quale parlerà pure di Filipe Luis. Baba, intanto, è stato congelato. Fumata nera anche da Barcellona dopo la conferma del blocco sul mercato. «Nessun giocatore lascerà il club», ha detto Luis Enrique. Compreso quindi Adriano. Sempre in Spagna parlano di contatti con l’Atletico Madrid per il prestito del terzino destro Manquillo (21 anni). Pjanic, infine, ieri a Fiumicino non ha avuto voglia di commentare le voci di un ritorno di fiamma del Psg: «Lasciatemi tranquillo», ha chiesto

Il City dà 10 giorni per Dzeko Serve il cash: la chiave è Destro

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La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese/D. Stoppini) – La speranza è di riportarlo a casa direttamente da Melbourne, in Australia, alla fine della tournée iniziata ieri pomeriggio, con l’aereo preso da Fiumicino. La realtà, invece, parla di tempi lunghi, di grandi attese, di distanze ampie da provare a colmare il prima possibile. Insomma, l’idea di vedere presto Edin Dzeko con la maglia della Roma è una strada in salita. Probabilmente, ci sarà da aspettare ancora un po’. Quanto? Difficile quantificarlo con esattezza, perché tra richiesta ed offerta ballano circa dieci milioni di euro, tra parte fissa e parte variabile. Ed il problema è proprio lì, trovare un accordo su una differenza non irrilevante.

LA SITUAZIONE Ieri, insomma, la Roma è partita per Melbourne, poco dopo lo sbarco del City nella terra dei canguri. Come prima mossa, gli inglesi hanno twittato il video dello sbarco di Dzeko e Jovetic all’aeroporto australiano. Come dire, per ora sono qui e sono ancora due citizens. Ed è così, perché il blitz di Walter Sabatini non ha portato alla fumata bianca e se la Roma vorrà chiudere in tempi breve, dovrà alzare inevitabilmente l’offerta (15 milioni di euro, più 3 di bonus, contro i 28 totali richiesti dagli inglesi). Al tavolo della trattativa, in ogni caso, non si è mai registrata tensione: a Trigoria resta fiducia sull’operazione. Tanto che Sabatini avrebbe chiesto e ottenuto dal City 10 giorni di tempo per chiudere l’affare. Dieci giorni, in pratica, per trovare i soldi necessari dalle cessioni. Di Gervinho scriviamo qui sopra, su Doumbia c’è il timido interesse del West Ham. E allora la chiave potrebbe essere Mattia Destro: con Mario Gomez avviato verso il Besiktas, la Fiorentina potrebbe farsi sotto sul centravanti marchigiano, spingendosi oltre il prestito con diritto di riscatto proposto nelle scorse settimane. E a Trigoria sarebbero ben felici di ricevere un’offerta simile.

LE ALTERNATIVE Ma nel frattempo la Roma (che ieri ha ufficialmente tesserato il nigeriano Sadiq Umar dallo Spezia per la Primavera) studia anche altre soluzioni. Ceduto Tallo al Lille per un milione di euro (ma l’addio non libera una casella di extracomunitario), in entrata si guarda pure a Mitrovic (Anderlecht), che sembrava aver chiuso con il Newcastle e che invece resta in attesa di novità. L’altro nome è quello del venezuelano Rondon, attualmente allo Zenit San Pietroburgo. «Rondon è un top player, ma per i regolamenti del campionato russo non possiamo utilizzare più di un numero ben definito di stranieri — dice Henk van Stee, dirigente delle academy del club russo —. Per questo è possibile che Salomon debba salutarci». La Roma è alla finestra, pronta a farsi avanti solo in caso di difficoltà definitive su Dzeko. Che intanto, quando controlla il suo telefonino, una risata se la fa: il suo profilo Instagram è di fatto preso d’assalto dai tifosi giallorossi, che alternano da giorni un «come to Rome» a un «Daje Edin». Naturale conseguenza di un’attesa spasmodica.

Romagnoli via, Garcia ci pensa. Test con il Real

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La Repubblica (F. Ferrazza) – La Roma prova a resistere al corteggiamento del Milan per Romagnoli. Il club rossonero sarebbe infatti arrivato ad offrire ben 25 milioni per il giovane difensore, guarda caso la stessa cifra che servirebbe ai giallorossi per portare Edin Dzeko nella capitale. Strategia? Gioco delle parti? Manovra mediatica per prendere tempo sul fronte attaccante? Risposte certe non ci sono, sicuramente i due club, nella giornata di ieri, sono stati uniti nel raccontare ufficiosamente questa verità. E Romagnoli è partito nel pomeriggio con la Roma per l’Australia. Garcia potrà così parlare di persona col ragazzo, per capire che tipo di approccio avrà col gruppo e se potrà contare su di lui, visto che è un giocatore duttile, utilizzabile all’occorrenza anche come terzino sinistro. D’altra parte Romagnoli è molto ben inserito e lo dimostra anche la sua presenza alla festa per il secondo posto organizzata all’Eur dalla squadra a fine campionato. Per l’Australia si è imbarcato anche Pjanic, che continua a stare in contatto con Dzeko. Ritroverà l’amico proprio a Melbourne, dove Roma e City si affronteranno in un’amichevole (martedì prossimo), sperando che magari per quella data un accordo tra club si sia trovato. «Ho deciso di rimanere — fa sapere Keita, fresco di rinnovo per un altro anno — perché qui i tifosi e la società mi hanno sempre dimostrato molto rispetto e affetto. Ho rifiutato offerte molto ricche per la Roma, vogliamo lottare per vincere qualcosa».

Gervinho s’impunta. Via solo per ingaggio top

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La Gazzetta dello Sport (D. Stoppini) – L’Inter? Solo una delle tante voci di mezza estate. Dietro c’è il nulla, al momento. Traduzione: Gervinho è diventato un peso per la Roma. Un peso di cui sarà molto difficile liberarsi. Perché l’ivoriano l’ha già fatto sapere a chi gli sta intorno: non andrà via da Roma se non per un ingaggio simile ai 4,5 milioni di euro che l’Al Jazira gli aveva promesso. Perché — altro nodo — l’attaccante è convinto che a far saltare l’affare sia stato un problema sorto fra i due club, non certo i suoi capricci sull’ingaggio. E allora è pronto a far valere le sue «ragioni». Non una buona notizia per la Roma, che in questa storia ha perso 13 milioni, una decina di plusvalenza secca, e ora è in cerca di (ricchi) estimatori. Il tutto in uno spogliatoio nel quale l’ivoriano, dal rientro della Coppa d’Africa, ha faticato a reinserirsi. E con un allenatore che in questa storia è in attesa: ce lo vedete Rudi Garcia che, pronti via, mette l’ivoriano in panchina?

Mascherano e Romero. La Roma prova il tango

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La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini) – Tranquillizziamo i tifosi del Barcellona: con tutta probabilità il 5 agosto, quando Luis Enrique rivivrà la sua mozione degli affetti rincontrando la Roma nel Trofeo Gamper (ieri il match è stato ufficializzato), Javier Mascherano indosserà la maglia «blaugrana». Detto questo, le misteriose traiettorie del calcio hanno portato ad un contatto fra l’entourage del centrocampista-difensore della Nazionale argentina Javier Alejandro Mascherano e il club giallorosso, che al momento ha detto: ci interessa, ma abbiamo bisogno di tempo.

IL PUZZLE Diciamolo subito, l’incastro non è semplice. Ma a 31 anni il leader della nazionale di Messi è tentato di cambiare aria, nonostante proprio lo scorso anno abbia rinnovato il contratto fino al 2018. Il prezzo di Mascherano oscilla intorno ai 15 milioni, ma la cifra potrebbe essere limata. Premessa: anche un anno fa c’era stata la possibilità che l’argentino sbarcasse a Roma, ma problemi innanzitutto d’ingaggio lo allontanarono. Adesso a Trigoria c’è più possibilità d’investire sugli stipendi e così non è impossibile che i «Pallotta boys» possano mettere sul piatto di Mascherano un ingaggio di circa 3,5 milioni netti più bonus consistenti, oltre a un ruolo di leader quasi indiscusso. Perché tutto questo si possa verificare, comunque, è necessaria la tempistica. Non facile. Ieri infatti lo stesso Luis Enrique, parlando di un altro obiettivo della Roma, Adriano, ha detto chiaro: «Data la situazione in cui ci troviamo – riferendosi al blocco del mercato – non permetterò a nessun giocatore sotto contratto di andarsene». Non belle notizie per la Roma, che comunque ha già le sue priorità a cui fare fronte prima di affrontare un’impresa del genere. Che però tecnicamente avrebbe le sue ottime ragioni. Mascherano è eccellente in due ruoli e così, vendendo Romagnoli (vedi a fianco) e aspettando il vero Castan, darebbe garanzie in retroguardia così come a centrocampo, soprattutto in attesa che Strootman torni ai suoi livelli. Insomma, l’affare sarebbe vero, ma ci sarebbero da piazzare anche i baby Paredes e Uçan, che nella stagione scorsa con Garcia hanno fatto da tappezzeria e la cosa non potrebbe ripetersi, pena lo svilimento dell’investimento.

AFFONDO BABA Detto che la Roma ha preso informazioni su Javier Manquillo, terzino sinistro dell’Atletico Madrid che nell’ultima stagione è stato in prestito al Liverpool (convincendo poco), c’è da registrare che, tramite l’agente di intermediazione, ieri la Roma ha ripreso di nuovo i contatti con l’Augsburg per il ghanese Baba. La storia è nota ed assomiglia non poco a quella che riguarda Dzeko: occorre liberare un posto da extracomunitario e investire (almeno) 15 milioni. Di certo Baba sta aspettando la Roma. Questione di tempo.

ROMERO: CI SIAMO Titoli di coda sul portiere. Raiola pochi giorni fa è stato a Trigoria ed è stato trovato virtualmente l’accordo sulla base di un biennale da circa 2 milioni di euro (1,5 la parte fissa più bonus). Chissà che non ritrovi il compagno di nazionale Mascherano. Sognare, d’altronde, è lecito.

Romagnoli, il paragone con Nesta e quei segni del destino. Coi rossoneri l’esordio

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La Gazzetta dello Sport (V. D’ Angelo) – Chi crede nei segni, non potrà fare altro che confermare. Alessio Romagnoli è un predestinato. Lo pensava Montella, suo allenatore ai tempi dei Giovanissimi della Roma. Ne era convinto Zeman, che nella sua ultima parentesi in giallorosso sognava una coppia giovanissima di centrali Marquinhos-Romagnoli (rispettivamente classe ’94 e ’95) per il futuro della Roma. C’è qualcosa di magico attorno al centrale della Roma, capace di segnare alla prima da titolare in Serie A all’Olimpico, contro il Genoa, il 3 marzo 2013: angolo di Totti, stacco vincente di Romagnoli e Olimpico in delirio. Assist di chi la storia della Roma l’ha scritta a suon di gol, rete di quello che per molti sarebbe diventato il nuovo capitan futuro. E invece dopo un anno da titolare in prestito alla Sampdoria e un Europeo Under 21 da protagonista, le strade di Romagnoli e della Roma potrebbero anche separarsi. Romagnoli è il primo nome della lista del Milan di Mihajlovic.

INVESTITURA Ed ecco che ritornano i segni. Perché contro il Milan, Romagnoli ha debuttato in A nel dicembre 2012 a soli 17 anni. Perché l’anno della consacrazione nel grande calcio l’ha vissuta proprio con Mihajlovic in panchina alla Sampdoria e perché Sinisa è stato a lungo la spalla nella Lazio del suo grande idolo: Alessandro Nesta. Nessun parere può essere più autorevole di quello di Mihajlovic nel paragone, forse azzardato, tra Nesta e Romagnoli. E a domanda, Sinisa ha risposto senza esitare: «Alessio ha tutto per essere il nuovo Nesta». Un’investitura pesante, resa ancora più credibile però dalle parole del c.t. dell’Under 21 Gigi Di Biagio: «Romagnoli tecnicamente forse è addirittura superiore al Nesta ventenne», disse Di Biagio durante un forum nella redazione della Gazzetta.

PURE TERZINO Romagnoli, di cui a Trigoria si accorsero a tal punto da fargli firmare il primo contratto da professionista a neanche 16 anni, quando ovviamente Alessio giocava sotto età, non è tipo da voli pindarici, però non deve essere stato facile restare con i piedi per terra anche dopo parole così gratificanti. Di certo non gli manca la personalità. Ed è per questo che Mihajlovic vuole far di tutto per metterlo al centro del nuovo progetto Milan. Come accadde con Nesta agli inizi del nuovo secolo: il suo trasferimento dalla Lazio al rossonero segnò l’inizio di un nuovo corso vincente dell’era Berlusconi. Il parallelo con gli inizi della carriera di Nesta quasi spaventa per le tante analogie. Nesta debuttò nel 1994 nella Lazio di Zoff ed entrò in pianta stabile in prima squadra l’anno seguente con Zeman in panchina. E lo stesso boemo ha lanciato Romagnoli in prima squadra alla Roma. Nesta, difensore centrale, debuttò in A da terzino destro; Romagnoli di Garcia si scoprì affidabile terzino sinistro.

PASSIONI Romagnoli è sempre andato di fretta, bruciando le tappe. Dalle giovanili della Roma fino alle Under nazionali. L’ha scoperto Bruno Conti, idolo della Roma e di Nettuno, proprio come Romagnoli. Che per le prime stagioni in giallorosso faceva avanti e indietro accompagnato sempre dal fratello maggiore. A casa ha una Vespa rossa, perché ama le moto e ha una passione smisurata per Valentino Rossi (per questo ha sempre scelto il numero 46), altro suo mito, come Federer. Come molti nativi digitali, Alessio è un tipo abbastanza legato ai social. E proprio tra le foto di Instagram è possibile scoprire la passione per i cani. Ha un labrador bellissimo, Romagnoli: si chiama Carlotta ed è figlia di una cucciolata d’arte, visto che i genitori vivono a casa Totti. Un altro incrocio strano o un’ulteriore conferma di quanto la carriera di Romagnoli sia fatta di piccoli, ma significativi, segni. Totti proverà a convincerlo a restare a Roma. Ma forse sarà più allettante sfidare il passato rossonero di Nesta e provare a fare meglio.

Romagnoli-Milan: 25 milioni non bastano

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La Gazzetta dello Sport (C. Laudisa) – Anche il suo sponsor alza le mani: «A me piacciono le fragole, ma non possono costare come le ostriche: 25 milioni sono tanti per Romagnoli». La metafora di Sinisa Mihajlovic esprime al meglio lo stupore del Milan dopo l’ennesimo no della Roma per il proprio difensore mancino tanto caro al tecnico dei rossoneri. Dopo un lungo corteggiamento, partito con un’offerta da 18 milioni, ieri mattina Adriano Galliani ha tentato il tutto per tutto con la proposta, appunto, di 25 milioni per il difensore giallorosso. Walter Sabatini non ha fatto una piega, dicendo no anche a questo rialzo. Lui il prezzo l’ha fatto da tempo: 30 milioni. E non fa sconti.

CONDIZIONAMENTI L’atteggiamento irriducibile del manager romanista non ha solo spiegazioni finanziarie. In attesa dell’ingaggio del nuovo centravanti, infatti, deve prima vendere i giocatori in esubero. Non può permettersi di privarsi dell’ennesimo gioiello del vivaio in prima battuta. Una considerazione sotto traccia che evidentemente induce il Milan a temporeggiare. Inutile cercare adesso obiettivi alternativi. Posto che quei 25 milioni in via Aldo Rossi sono considerati come il tetto massimo per la valutazione, c’è la sensazione che l’affare possa essere chiuso più avanti. STUPORE A caldo, però, l’intransigenza romanista lascia perplessi. Non a caso Adriano Galliani si affida all’ironia: «Offrendo così poco, cosa ci puoi fare…». Invece Mihajlovic lascia una porta aperta: «Romagnoli è un giocatore giovane che in prospettiva può diventare molto forte. Ma il mercato è lungo e la società sa quello che serve per migliorarci: siamo in sintonia sui rinforzi e sugli obiettivi». In effetti il Milan ha già in rosa 5 difensori centrali (Alex, Paletta, Zapata, Mexes e Rodrigo Ely). Ora come ora non ci sono esigenze impellenti. Eppure all’ennesima domanda su un centrocampista (Gündogan o Witsel) Galliani è netto: «No basta, l’unico obiettivo è un difensore centrale».

SPERANZE Il vernissage di Solbiate Arno è anche l’occasione per un’altra tappa di avvicinamento a Ibrahimovic. Almeno a parole. Nel dopo partita l’a.d. rossonero non si sottrae all’ennesima domanda sullo svedese. Anzi, per la prima volta in queste settimane, si sbilancia con una frase a effetto: «Aspettiamo gli eventi, Ibra è l’unico con licenza di uccidere». E poco dopo, nel rispondere a un tifoso, approfondisce il concetto: «L’unico che ha la licenza di poter far cambiare i nostri piani è proprio Ibra». Il suo ingresso in scena non arriva per caso. Più volte Silvio Berlusconi si è sbilanciato sul ritorno di Zlatan. Anche suo figlio Piersilvio ha votato per il gigante di Malmoe. In casa rossonera sanno tutti bene che il feeling con il giocatore e il suo entourage non ammette concorrenze di sorta. Bisogna solo attendere che il Paris Saint Germain (a un passo dall’ingaggio di Di Maria) ora metta a segno un gran colpo anche per l’attacco. Quel viaggio di Florentino Perez a Doha è la prova che i lavori per Cristiano Ronaldo sono in pieno corso. Nulla di più facile che a Milano l’ottimismo cresca anche sull’onda di clamorose notizie in arrivo sull’asse Madrid-Parigi.

Romagnoli, la partita si allunga. La Roma dice no a 25 milioni

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Corriere della Sera (A. Bocci/M. Colombo) – Milan e Inter, dopo una partenza lanciata, si sono incartate sul mercato. Adriano Galliani ha fallito il secondo assalto ad Alessio Romagnoli, 20 anni compiuti a gennaio, considerato il nuovo Nesta, sentendosi rispondere picche a un’offerta da 25 milioni. L’Inter, invece, non riesce a sbloccare né la trattativa con il Wolfsburg per Perisic né quella con il Manchester City per Jovetic ed è stata sorpassata, proprio all’ultima curva, dalla Sampdoria per Zukanovic. Giorni difficili per le milanesi. Il Milan sperava di portare Romagnoli in Cina martedì prossimo, invece il giovane difensore è volato in Australia con i giallorossi. È stato James Pallotta a bloccare la trattativa e Galliani non l’ha presa bene. «Ho offerto troppo poco», ha risposto ironicamente a un tifoso che chiedeva aggiornamenti. Resta il fatto che Romagnoli rimane il primo nella lista rossonera. Anche se i tempi si allungano in maniera spasmodica. Perché il giocatore resterà in tournée sino alla fine di luglio e perché la Roma, prima di mettersi al tavolo con il Milan, vuole verificare a fondo le condizioni del brasiliano Castan e inserire almeno un nome prestigioso nella casella degli acquisti. Galliani si guarderà intorno ma per il momento non c’è un vero piano B.

La conferma che il pressing su Romagnoli continuerà. Aggiornamento su Ibrahimovic. Il Milan resta incollato allo svedese e, con la regia di Mino Raiola, conta di sbloccare la situazione prima del 31 agosto: «Zlatan è l’unico che ha la licenza di uccidere», dice un nostalgico Galliani. Nel senso che Ibra è il solo per cui è lecita una follia. Anche l’Inter gira a vuoto. La Sampdoria, grazie all’intervento di Zenga, ha convinto Zukanovic ad accettare la Sampdoria, mentre restano bloccate le trattative per Perisic e Jovetic: Wolfsburg e Manchester City non fanno sconti. Si discute anche il futuro di Salah, ma i nerazzurri da un paio di giorni hanno fatto un passo indietro. Tutto è nelle mani di Fiorentina e Chelsea: i viola vogliono l’egiziano fuori dall’Italia, gli inglesi hanno convocato a Londra l’avvocato colombiano Ramy Abbas, manager del giocatore, con l’intenzione di trovare un’intesa evitando battaglie legali. Kovacic è finito nei piani del Bayer Leverkusen, ma il giovane croato non è interessato. La Fiorentina sta cedendo Mario Gomez ai turchi del Besiktas per 6 milioni più bonus, poi via al rinnovo di Bernardeschi (sino al 2019) e a due acquisti: Sabelli, terzino del Bari e Walace, centrocampista del Gremio.

Mercato Roma. Avviati i contatti con il Besiktas per la cessione di Gervinho: si parte da una base di 10 milioni

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Nuovo capitolo nell’intricata vicenda Gervinho. Il giocatore della Costa d’Avorio e della Roma può ancora essere ceduto in questa sessione estiva. Come riportato da Premium Sport, l’attaccante è finito nel mirino del Besiktas, la stessa squadra che sta trattando anche l’acquisto di Mario Gomez. I turchi hanno avviato i contatti con i giallorossi che hanno dato parere favorevole alla cessione sulla base di almeno 10 milioni di euro, con l’obiettivo di guadagnarne intorno ai 14 in virtù dell’accordo (poi saltato per colpa dello stesso giocatore) con l’Al-Jazira.

Mercato Roma. Il West Ham considera Doumbia l’attaccante ideale per il tridente offensivo

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DOUMBIA 1 Villa Stuart per le visite di rito

Dopo vari rifiuti a diversi club cinesi, continuano ad arrivare sondaggi e forti interessamenti da club russi e non solo per Seydou Doumbia. Secondo BeinSport, il West Ham starebbe pensando all’attaccante ivoriano come rinforzo ideale per il reparto offensivo. L’ivoriano completerebbe il tridente offensivo del club londinese, composto già dal duo Sakho-Valencia. Dopo le smentite della giornata di ieri riguardo il forte interesse del West Ham per Destro e Gervinho, ecco che spunta Seydou Doumbia nel mirino degli Hammers.

Il Watford ha raggiunto un accordo per arrivare a Okaka che però ha preso tempo. Doumbia può essere sulla lista, ma al momento non c’è nessuna trattativa per l’attaccante della Roma. Lo riporta Pedullà.

Ibarbo: “C’erano offerte, ma son voluto restare a Roma per giocare la Champions. Voglio sempre lottare per il titolo e dovremo combattere per conquistarlo. Bacca stava per diventare giallorosso”

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Victor Ibarbo, attaccante della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni al portare colombiano as.com. Queste le sue parole:

“In questo momento mi sto riposando, anche perché durante il precampionato con la Roma dovrò dare tutto. Sono stato bene in vacanza dopo la Copa America, sono tranquillo. Devo semplicemente prepararmi al meglio psicologicamente e fisicamente per iniziare bene con il mio club ed essere pronto a rispondere alle eventuali chiamate della mia Nazionale”.

Quali saranno i tuoi programmi immediati?
“Sabato sarò in Australia. Lì mi aggregherò ai miei compagni che hanno iniziato il precampionato il 5 luglio”.

Hai ricevuto offerte durante questa sessione di calciomercato?
“Ho firmato con la mia squadra. C’erano offerte, ma ho voluto restare a Roma e sono felice di questo. Avremo molte partite il prossimo anno visto che parteciperemo anche alla Champions League. Mi devo preparare a questa competizione. Intanto io continuerò a lavorare con umiltà e sacrificio”

Sarà emozionante giocare la Champions?
“Si, era il mio sogno quello di affrontare grandi squadre. Con l’aiuto di Dio, manca poco a realizzarlo. Era un pezzo mancante nella mia carriera. Voglio arrivare il più lontano possibile. Voglio sempre lottare per il titolo e dovremo combattere per conquistarlo”.

Cosa ne pensi del passaggio al Milan di Bacca?
“Abbiamo parlato. Stavamo per diventare compagni di squadra perché stava per venire alla Roma. Gli auguro buona fortuna a Milano. Ora ha raggiunto un campionato competitivo, ma Carlos è un ottimo attaccante e ha tutti i mezzi per giocare in qualsiasi squadra in Europa”.

Mercato Roma. Tallo va al Lille, entro 48 ore le visite mediche. 1 milione ai giallorossi

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tallo

Junior Tallo, attaccante della Roma, che nell’ultima stagione ha giocato in prestito al Bastia segnando 4 gol nel campionato francese, sarà un nuovo giocatore del Lille. L’ivoriano è atteso entro le prossime 48 ore in Francia per sottoporsi alle visite mediche e per firmare il contratto. I giallorossi dalla cessione, per cui libereranno un posto da extracomunitario, incasserranno poco meno di 1 milione di euro. Lo rivela L’Equipe.

Mercato Roma. Accordo del Genoa con Masuaku: pronto l’affondo con l’Olympiacos

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Arthur MASUAKU

Il sogno di mezza estate del presidente Preziosi si chiama Arthur Masuaku, terzino sinistro dell’Olympiacos, obiettivo anche della Roma. Un sogno per le il costo, elevato quello del cartellino del francese. Il Genoa lo segue, non poco. E ha già avanzato un offerta: 4 milioni di euro più Fetfatzidis, proposta prontamente rifiutata dalla società greca. Preziosi però non demorde ed è pronto a rilanciare, forte di un accordo raggiunto con il giocatore, che ha accettato la destinazione, e nei prossimi giorni ci sarà una nuova offerta.

Di Marzio

Mercato Roma. Alleanza con il Frosinone per Alisson: può essere acquistato e girato in prestito

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Roma-Frosinone, tratta di mercato. Dopo l’affare Verde, arrivato in prestito a Frosinone dalla società giallorossa, i due club laziali potrebbero allearsi anche per arrivare al portiere brasiliano Alisson, di proprietà dell’Internacional de Porto Alegre. La Roma sarebbe pronta ad acquistare il ragazzo per poi girarlo in prestito al Frosinone che così, dopo l’acquisto di Leali, avrebbe un altro giovane portiere su cui puntare.

Di Marzio

Mercato Roma. Pronti 23 milioni più bonus per Dzeko: manca l’accordo con il City sulle modalità di pagamento

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Alla ricerca di rinforzi per l’attacco con un chiodo fisso in testa, chiamato Edin Dzeko. La Roma continua a lavorare per portare nella Capitale l’attaccante bosniaco, nonostante la trattativa, dopo le elevate richieste del City (30 milioni di euro più bonus), non risulti delle più semplici. La dirigenza giallorossa è disposta ad arrivare ad offrire 23 milioni di euro più bonus, con il Manchester che potrebbe anche abbassare le proprie pretese: il costo del cartellino di Dzeko, tuttavia, non è l’unico problema relativo alla trattativa. Roma e City dovrebbero infatti trovare un accordo anche sulla modalità di pagamento: da Manchester, la volontà è quella di ricevere i soldi in due anni, con la prima parte versata immediatamente, mentre la Roma vorrebbe un pagamento quadriennale. Uno sforzo economico comunque importante, che potrebbe presupporre la cessione di Romagnoli al Milan: una situazione in divenire, con la Roma sempre, costantemente alla ricerca del un grande attaccante da regalare a Garcia.

Di Marzio

Mihajlovic: “Romagnoli? Anche a me piacciono le fragole, ma non devono costare come le ostriche”

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Sinisa Mihajlovic

«Anche a me piacciono le fragole, ma non devono costare come le ostriche». È la battuta del tecnico del Milan, Sinisa Mihajlovic, sulla trattativa del club rossonero con la Roma per il difensore Alessio Romagnoli. I giallorossi hanno rifiutato un’offerta da 25 milioni, ma a giudicare dalle parole del serbo la parola fine deve ancora essere scritta: «Venticinque milioni sono tanti – dice Mihajlovic a Milan Channel-. Romagnoli è importante, un giovane con prospettive di essere uno dei più forti. A me piace dire che anche a me piacciono le fragole, ma non devono costare come le ostriche, perciò noi cercheremo di fare. Non dipende da noi, la società fara di tutto per portarlo. Io sono ottimista. La società sa cosa ci serve per migliorarci e faremo di tutto per riuscirci. Il mercato è ancora lungo e sono fiducioso. Andiamo avanti così».

Ansa