No Smalling, no party. Ma Ibañez è un vero caso

Corriere dello Sport (R.Maida) – Senza Dybala, la Roma segna poco. Senza Smalling, la Roma soffre tanto. Non serviva la partita di Bergamo per svelare una verità conclmata. Ma certo la sconfitta contro l’Atalanta ha aperto scenari inquietanti per il futuro prossimo: posto che lo staff medico cercherà in ogni modo di ricomporre le fibre muscolari di Smalling in tempo per la doppia semifinale contro il Bayer Leverkusen, la Roma ad uno sprint molto difficile in campionato.

Mourinho sul tema ha allargato le braccia: “Purtroppo non possiamo scegliere. Siamo nella posizione di dover inseguire l’obiettivo Champions in campionato  e abbiamo l’Europa League da vivere. Potremmo fallire su entrambi i fronti o arrivare felici in tutte e due le competizioni. Ma non voglio fare calcoli anche se i tanti infortuni ci creano problemi”. E poi, l’amara constatazione: “Per sabato mi servirebbe Aldair”.

Senza Smalling in campionato la Roma ha perso due volte su due: prima a Cremona, poi a Bergamo. Due indizi non fanno una prova ma aiutano a capire la realtà negata un po’ goffamente da un compagno difensore proprio lunedì, prima del calcio d’inizio: “Smalling è importante, ma non insostituibile” aveva detto Roger Ibanez, senza sapere cosa avrebbe combinato in partita. È stato lui a regalare i primi due gol all’Atalanta, staccandosi dalla marcatura di Pasalice e poi di Palomino. È il sintomo di un problema che nel suo caso dura dall’espulsione del derby, costata anche il posto in squadra: da allora Mourinho gli ha quasi sempre preferito Llorente, che purtroppo adesso si è fatto male. Nelle ultime tre partite di campionato giocate senza Ibanez, la Roma ha sempre vinto senza concedere gol; nelle ultime tre con Ibanez ha sempre perso incassando 8 reti.  

Ibanez sta vivendo un periodo difficile, forse determinato dalle voci di mercato. Tutti a Trigoria sanno che il piano della Roma sia venderlo per produrre una buona plusvalenza, con la ricerca del sostituto sul mercato degli svincolati: il francocamerunese N’Dicka resta il preferito. Ma l’assenza di Smalling non sta condizionando soltanto Roger, che peraltro ha avuto nelle ultime settimane la soddisfazione di giocare la prima partita da titolare con la nazionale brasiliana. Anche Rui Patricio, che aveva superato la fase grigia rivelandosi decisivo in diverse occasioni, ha commesso un errore terribile a Bergamo, consegnando il pallone del 3-1 a Koopmeiners. Mourinho lo ha consolato già in campo, prima di rientrare negli spogliatoi.

Ma è ipotizzabile che la difesa nel suo complesso abbia smarrito i punti di riferimento in quanto privata della sicurezza che solo i leader come Smalling sanno trasmettere.

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