Niente addio e ora il gol. Milan fa l’eroe per caso e si riprende Firenze

badelj

La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – Ci sono giocatori nati per essere protagonisti e altri che ci si ritrovano all’im­provviso, magari per qualche stella celeste in fondo al cielo. Un po’ come quella di Milan Ba­delj, uno che eroe ieri ci si è ri­trovato un po’ per caso, ma for­ se anche per questo la gioia è ancora più bella. Eroe per caso perché di gol Badelj ne ha sem­pre segnati pochi, perché nella Fiorentina è famoso per essere tra quelli con il peggior tiro in assoluto e perché ieri, fino a quel siluro da 20 metri a 10’ dal­ la fine, se non era stato il peg­giore della Fiorentina, di certo non avevano brillato. E invece a de­ciderla ci ha pen­sato proprio lui, dopo un’estate piena di polemi­che, attese e rin­corse. Ieri è stata la grande serata di Milan, uno che piaceva da matti ad un altro Mi­lan, quello rosso­nero di Montella, ma anche a Lu­ciano Spalletti, che aveva chiesto alla Roma di provarci davvero a trascinarlo via da Firenze.

PER LA CITTÀ – «Avevamo biso­gno di una vittoria come questa, per riconquistarci la fiducia del­ la città e dei nostri tifosi – dice a fine partita il centrocampista croato – La chiave della partita? Abbiamo annullato le transizio­ni veloci della Roma e dopo un primo tempo così così, siamo riusciti a giocare molto bene nella ripresa». Dove in mezzo al campo è cresciuto anche lui, do­po un primo tempo in cui aveva sbagliato tanti palloni e anche qualche appoggio elementare. Pazienza, a dargli una mano ci ha pensato un ottimo Sanchez e Milan ha ripagato il compagno alla fine, con il gol della vitto­ria, il terzo in tre anni in Italia. «Questa vittoria è meritata, an­ che se la nostra dimensione de­ve rimanere questa – continua Badelj – Dobbiamo andare avanti partita dopo partita, solo ragionando così possiamo fare grandi risultati. E a maggio ve­dremo dove saremo arrivati».

OROLOGIO – Nel frattempo lui non è invece arrivato da nessu­na altra parte che non sia Firen­ze. Nonostante un’estate turbo­lenta, dove Dejan Joksimovic (il suo agente) ha fatto di tutto per portarlo altrove, a giocare la Champions o giù di lì. Fino ad arrivare a dire: «Non capisco perché la Fioren­tina non lo lasci libero, Milan ha un contratto fino al 2018 che di certo non rinno­veremo». In real­tà si capisce per­ ché la Fiorentina non lo abbia la­sciato andare, perché dopo Montella che l’aveva valorizza­to, anche per Paulo Sousa il croato è assolutamente vitale. L’orologio della squadra o, se preferite, il battito del cuore viola. Milan ha accettato ed è rimasto, nonostante quell’offerta da dieci mi­lioni dell’altro Milan, quello rossonero, respinta al mittente. E nonostante le lusinghe di Spalletti. Ieri l’eroe per caso è stato anche giustiziere. E Firen­ze da oggi lo amerà un po’ di più, in un giochino di sgarbi e dispetti. Salah da una parte, Ba­delj che affonda la Roma dal­l’altra. Per la Champions, poi, se ne riparlerà magari più avanti.

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