Nainggolan, il trasformista del gol

Corriere dello Sport (R.Maida) – Avanzare è evolversi. Non è un concetto filosofico ma spaziale, se riferito al giocatore che più ha compreso il senso del movimento: da quando ha smesso di fare il mediano per dedicarsi al ruolo di trequartista incursore, Radja Nainggolan ha quasi raddoppiato la sua dote totale di gol in Serie A.

LE MEDIE – E’ tutto scritto nei numeri, che come sempre aiutano a comprendere le verità: da quando Spalletti gli ha chiesto di buttarsi verso l’area avversaria, Nainggolan ha giocato 41 partite segnando 13 gol, quindi quasi uno ogni 3 partite. In precedenza, nella tradizionale posizione di mezz’ala o di centrocampista centrale, aveva raccolto 201 presenze tra Cagliari e Roma per un totale di 14 reti, quindi circa una ogni 14 partite.

IL PARAGONE – Nainggolan come Simone Perrotta, un decennio dopo. «Radja è perfetto per quel tipo di posizione – ha ricordato Perrotta, precursore della materia – è diverso da me come calciatore ma è adatto al compito perché entra con facilità tra le linee difensive avversarie, sfrutta con astuzia gli spazi». Chissà se dopo aver imparato il nuovo lavoro, anche Nainggolan riuscirà a vincere un mondiale. Perrotta ci è riuscito nel 2006, proprio alla fine della stagione del cambiamento, facendo il trequartista per Spalletti e rimanendo mediano per Lippi. Anche nel suo caso, l’effetto dell’avanzamento fu travolgente sul piano realizzativo: dopo un consuntivo di 9 gol in 188 partite di Serie A, nei quattro campionati interi con la Roma di Spalletti segnò 23 reti in 123 giornate.

RECORD – E’ stato il Perrotta migliore di sempre, è il Nainggolan migliore di sempre. Ha già superato il suo stesso record di gol in campionato, attestandosi a 7, e stagionali, grazie alle 3 gioie nelle coppe che lo hanno fatto salire già in doppia cifra. Nel solo 2017, quindi in meno di due mesi, ha segnato 6 volte e in campionato viene da 3 partite di fila con gol. «Nainggolan è il centrocampista che tutti vorrebbero – ha detto Perrottail più completo, anche sotto il profilo della personalità: non ha avvertito minimamente il salto dal Cagliari alla Roma, si è imposto subito in una grande squadra. Non tira mai indietro il piede e sa uscire vincente dai contrasti rilanciando l’azione. Tecnicamente è molto valido, poi, perché riesce a districarsi bene anche nel fraseggio stretto».

RICONOSCIMENTO – Della crescita così rimarchevole di un calciatore che ancora non ha compiuto 29 anni si è già accorta mezza Europa, a cominciare da Antonio Conte che lo ha tentato a lungo per il Chelsea. «Ma io ho scelto di rimanere perché alla Roma sto bene. A prescindere dalla Champions League e dalle vittorie, ho deciso che continuerò qui». Aspettando che la società adegui lo stipendio al suo livello di prestazioni: la scorsa settimana il procuratore Alessandro Beltrami è stato avvistato a Trigoria, presto potrebbero esserci novità concrete. Non tanto sulla durata o sulla struttura del contratto, che scadrà nel 2020 ed è stato rinnovato da poco più di un anno, quanto sui bonus: a fine stagione Nainggolan riceverà una bella gratificazione economica per il lavoro svolto. Non chiederà mai ai dirigenti di essere ceduto – anche la moglie Claudia è felice a Roma e in città ha aperto un’attività commerciale – ma si aspetta una sorta di premio per la fedeltà. Non c’era bisogno del video girato dai tifosi per capire quanto fosse forte il legame tra Nainggolan e il romanismo.

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