Il Messaggero (G. Lengua) – Al di là delle beghe in Procura, può sorridere Mourinho. Ha infatti tutta la rosa a disposizione. Gli infortunati rimangono i lungodegenti, oltre a Smalling per il quale non ci sono evoluzioni. Poco male, anzi benissimo perché ha tutto il centrocampo pronto a giocare e con diversi minuti nelle gambe: “Averli tutti disponibili è importante. Ci sono sei calciatori, che è un numero ottimo”. José può finalmente scegliere ed è la cosa che sa fare meglio perché non ha problemi ad escludere anche chi ha un peso più rilevante.

La panchina di Pellegrini contro il Sassuolo era dettata dalle condizioni fisiche non ottimali del capitano, migliorate di molto nell’ultima settimana. Lui tornerà titolare perché ha recuperato durante le scorse sedute. Ne farà le spese Bove che ha dimostrato comunque di avere lo spessore per partire dal 1′. E poi c’è l’oggetto misterioso: Renato Sanches. Lo Special One ha garantito che ci sono stati miglioramenti, ma la scommessa di Pinto al momento sembra persa. Il pensiero di rimandarlo al Psg a gennaio c’è stato, ma è un’operazione complicatissima che difficilmente andrà in porto. Se stesse bene, Mourinho lo schiererebbe sempre titolare. Ma con i se non si arriva in Champions e allora spazio alla sostanza.

Ci sono poi gli irrinunciabili Cristante e Paredes. Di Bryan non ne fa mai a meno e Paredes va in cabina di regia sperando che possa innescare con qualche verticalizzazione l’attacco. Nelle ultime gare non è avvenuto, ma gli allenamenti dei giorni scorsi vanno in quella direzione. Infine, Aouar un altro oggetto misterioso. Sembrava potesse dare la svolta al reparto in termini di creatività, ma qualcosa si è inceppato. Sarà il ruolo o il modulo, fatto sta che la svolta che doveva assicurare al reparto non è arrivata. Mourinho continuerà a lavorarci fino a gennaio, poi dovrà salutarlo perché andrà in Coppa d’Africa e a quel punto Sanches e Bove diventeranno determinanti.