Mourinho: “Ho imparato a piangere meno di prima e a vivere con la realtà delle cose. Abraham è un problema di squadra, no singolo”

Pagine Romaniste – José Mourinho è intervenuto in conferenza stampa. Lo Special One ha presentato la sfida di domani contro il Betis. Il primo posto è (quasi) compromesso, ma c’è comunque un passaggio del girone da conquistare. La Roma domani (ore 18:45) contro il Betis arriva con l’obiettivo di non perdere per cercare di rimanere aggrappata alle ambizioni. Una vittoria degli spagnoli – che settimana scorsa hanno espugnato l’Olimpico – gli consentirebbe di essere matematicamente qualificati.

Tanti infortuni e anche muscolari…

Quali?

Dybala…

La sua storia?

Che ne ha avuti tanti… Anche El Shaarawy e Kumbulla.

La loro storia?

Tanti anche loro… Può essere un fatto di preparazione? Chi è in vantaggio tra Belotti ed El Shaarawy?

E’ una domanda buona, che tutti noi possiamo avere. Si parla già da tanto, però è adesso il momento in cui la viviamo. Quando si è parlato del Mondiale 4-5 anni fa si parlava… La verità è che c’è ora e viviamo con questo tipo di situazione. Ho imparato a piangere meno di prima e a vivere con la realtà delle cose. Dire che si gioca troppo, dire che i giocatori di oggi hanno una vita, carriera, completamente diversa. Dire che i Club più ricchi sono privilegati per la rosa e che i meno ricchi sono in difficoltà. La verità è che ci sono i ricchi, i poveri e i meno ricchi. I poveri giocano una volta a settimana, i ricchi con le rose che hanno possono giocare ogni giorno, i meno ricchi che hanno ambizione equilibrata, giocando le stesse partite dei ricchi, sono in difficoltà. Sto vivendo questo ora. Belotti ed El Shaarawy? Nessuno dei due.

Giudichiamo Abraham se segna o non segna… Nelle ultime partite fa un po’ di fatica…

E’ un problema nostro, di squadra. Non mi piace fare questo tipo di analisi. Capisco che voi lo potete fare, non leggo tanto, però troverai altri giocatori di alto livello in altre squadre che vivono dei momenti simili. Ci sono momenti. Per voi tutto è numero, stats, noi abbiamo bisogno di gol per vincere le partite altrimenti non vinci. Se le partite le vinci cone le opportunità siamo noi i primi in Serie A. Qualche squadra pagherà questa frustrazione perchè avremo 4 palle gol e le segneremo. L’importante è che noi lo guardiamo come squadra senza mettere pressione.

A che cosa si riferiva dopo il Lecce? Ha visto segnali diversi?

La prima cosa è che un allenatore parla 10 minuti dopo che la partita finisce e qualche volta dice delle cose che deve spiegare. Una cosa è il piano di gioco e l’altre se i giocatori sono capaci o meno nel metterlo in pratica. Dalla panchina ho avuto delle sensazioni, poi a casa l’ho rivista e ti cambia la prospettiva. Continuo a dire lo stesso: dobbiamo avere più disciplina nel nostro gioco. Quando due giocatori la perdono ha un’implicazione in tutta la squadra. Le grandi partite che abbiamo fatto noi in questo anno e mezzo, sono partite di grande concentrazione, di grande rispetto per il piano di gioco, di grande organizzazione nella dinamica di squadra. Sono pochissime le partite che abbiamo vinto grazie a situazioni individuali o al di fuori a ciò che avevamo preparato.

Come ha visto l’evoluzione di Benzema?

Non rispondo.

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