Il Messaggero – Aveva compiuto 89 anni lo scorso gennaio, Antonio Rosellini, decano degli agenti Fifa morto in Brasile, dove aveva scelto di vivere anchese non aveva mai dimenticato le sue origine umbre (Foligno). Rosellini è legato ai tantissimi campioni brasiliani – i club italiani spesso si rivolgevano a lui – sbarcati in Italia dopo l’apertura delle frontiere nel 1980: Junior al Toro, Falcao e Cerezo alla Roma, Careca e Alemao al Napoli sono solo alcuni dei suoi colpi.