Monchi: «Il mercato ora è chiuso». Schick: «La Roma vale la Juve»

Corriere della Sera (G.Piacentini) – «È l’ultima presentazione di un nuovo giocatore in questo mercato». Gioca d’anticipo Monchi, che ieri a Trigoria ha presentato Patrik Schick, il giocatore più costoso della storia della Roma, che lo pagherà almeno 42 milioni di euro alla Sampdoria. Il direttore sportivo giallorosso ha, di fatto, chiuso il mercato in entrata – non quello in uscita, sono previste le partenze di Gymber, Vainqueur, Tumminello (in prestito) e Castan, anche se gli ultimi due per motivi diversi potrebbero rimanere a Trigoria -, ma molti operatori sono convinti che fino all’ultimo minuto potrebbe piazzare il colpo vincente, cioè un difensore per rinforzare la rosa a disposizione di Eusebio Di Francesco. Di evidente c’è la sua soddisfazione per essere riuscito a portare nella Capitale il talento ceco: «Patrik era la mia ossessione, il primo giocatore che ho cercato da d.s. della Roma. È stata l’operazione più complessa della mia carriera, ma anche quella che mi rende più orgoglioso. Lo avevo cercato già a maggio, poi era subentrata la Juve e avevo pensato a Mahrez, ma non si può comprare chi non è in vendita. Dove giocherà? Non voglio entrare in questioni tecniche, deciderà l’allenatore dove impiegarlo e noi abbiamo il miglior allenatore possibile».

Monchi si è detto soddisfatto del mercato: «Tutte le rose possono essere migliorate, però occorre avere gli strumenti finanziari. La Roma ha fatto il massimo ma tutte le squadre, anche il Real di Zidane o il Barcellona di Guardiola, possono essere migliorate. Il mio voto è più che sufficiente, ma dovrò studiare di più il prossimo anno (ride, n.d.r.). Non sono pienamente contento perché sono ambizioso per natura. Ho battuto Sabatini? Non è un duello con lui, mi resta molto lavoro da fare per avvicinarmi alle sue capacità».

La cosa certa è che il suo predecessore avrebbe portato volentieri a Milano l’attaccante ceco, che invece ha preferito la Roma sia all’Inter sia alla Juventus. «Non voglio parlare del perché non sono andato alla Juve – le parole di Schick, che ieri pomeriggio si è allenato con i suoi nuovi compagni e oggi incontrerà i tifosi al Roma Store di via del Corso -: non sono deluso, il calcio è così. Sono qui, la Roma ha le stesse ambizioni dei bianconeri e sono contento. Non sento il peso dei 42 milioni spesi per me, io sono qui per giocare e mi sento pronto. Non vedo l’ora di scendere in campo già contro la Chapecoense. Il mio ruolo? Mi sento centravanti, ma non ho problemi a giocare a destra perché tendo ad accentrarmi col mancino». In molti, compreso il suo ex tecnico Giampaolo, gli avevano sconsigliato la Roma: «Può essere che abbia detto qualcosa del genere, in ogni caso la decisione è stata mia. Con Totti ci siamo scritti, mi è arrivato un messaggio, ma quello che ci siamo detti resterà un nostro segreto. Indossare la maglia numero 10? Francesco è unico, nessuno sarà mai come lui. Niente paragoni, nemmeno con Dybala che è un top player. Ma io sono Schick».

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