Monchi e Di Francesco. Nasce una tripla Roma

La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini-A.Pugliese) – Oggi potrebbe arrivare l’ufficialità, ma intanto Di Francesco e Monchi stano già lavorando da tempo. Per costruire una Roma forte, capace di far bene in Italia, ma anche in Europa. E passo dopo passo, i tasselli si stanno andando ad incastrare anche in modo curioso. Perché gli uomini di Monchi sono stati anche quelli di Di Francesco e quelli di «Difra» sono lì, pronti a mettersi a disposizione. Insomma, stanno nascendo delle Rome diverse. Quella del tecnico e quelle del d.s.. Vasi comunicanti, destinati a lavorare insieme.

LO STAFF DI EUSEBIO Di Francesco arriverà a Roma con alcuni dei suoi uomini chiave: il primo è ovviamente il suo vice storico, Francesco Tomei, che Eusebio conosce fin da bambino e che è l’uomo della tattica. L’altro è Danilo Pierini, collaboratore tecnico, un altro pezzo di storia di Eusebio: si sono conosciuti nel 2007 alla Val di Sangro, quando Di Francesco faceva il d.s. e Pierini l’allenatore, poi hanno proseguito insieme ovunque, fino al Sassuolo. E alla Val di Sangro Eusebio ha pescato pure Nicandro Vizoco, il preparatore atletico che poi si è portato appresso ovunque. Loro tre ci saranno e con loro dovrebbero trovare spazio anche Stefano Romano (altro collaboratore tecnico) e Fabrizio Lorieri, il preparatore dei portieri. In caso sarebbe un ritorno, visto che Lorieri ha giocato nella Roma dal 1993 al 1995.

LE SQUADRE DI RAMON – Intanto, però, a Trigoria stanno nascendo anche le due squadre di Monchi. Una con un occhio al club, l’altra alla squadra. Entrambe, però, si intrecciano con Di Francesco, il che non fa che aumentare i presupposti per lavorare bene. La spalla italiana di Monchi sarà infatti Nereo Bonato, che al Sassuolo ci è stato a lungo come d.s. (prima di passare all’Udinese), lavorando per anni proprio con il nuovo tecnico giallorosso. Lui, Balzaretti (che continuerà ad occuparsi dei prestiti) e Tarantino (responsabile del settore giovanile) saranno gli uomini di Monchi con un occhio al club. Quelli che, invece, si dovrebbero occupare della squadra sono Morgan De Sanctis (club manager) e Francesco Totti (direttore tecnico?). Entrambi, anche se per motivi diversi, sono legati a Di Francesco, anche se poi ieri Totti a Ostia ha scherzato così: «Il futuro? Lo saprete tra due anni, ora le vacanze».

IL MERCATO – Intanto, però, ieri Monchi ha continuato a lavorare. Incontrando l’agente di Lorenzo Pellegrini, ad esempio. Le cose sono quasi a posto, manca poco per ufficializzare il ritorno dell’azzurro in giallorosso. Il diritto di riacquisto è di dieci milioni di euro, ma va esercitato entro il 30 giugno, altrimenti decade. Per la situazione della Roma, potrebbe essere un possibile problema, anche se è stata trovata una formula per il pagamento dilazionato che non dovrebbe pesare sul bilancio. E in queste ore Monchi incontrerà anche un emissario della Fluminense, con cui si parlerà di un possibile ritorno di Gerson a casa, in prestito per sei mesi, almeno fino al termine del Brasileirao. Ma la strategia di Monchi non prevede solo linea verde. La Roma ha infatti contattato Marco Borriello per un clamoroso ritorno. All’attaccante napoletano, che domenica compirà 35 anni, è stato proposto un contratto annuale, con opzione di rinnovo, per il ruolo di vice Dzeko, soprattutto per gli impegni di Champions, dove l’esperienza è fondamentale. Una scelta non banale, visto che Borriello20 gol con il Cagliari – sta trovando nuova considerazione pure in Nazionale. «Se farà una stagione come l’ultima, sono pronto a portarlo al Mondiale», ha detto il c.t. Ventura. A dispetto della sua fama di «viveur», la punta è un esempio di professionalità apprezzata a Trigoria, dove ha lavorato dal 2010 al 2015, seppur con diversi prestiti in mezzo per via del contratto oneroso (e in quegli anni giallorossi ha stabilito un legame forte con Totti e De Rossi). Insomma, l’affare si può concretizzare perché, se è vero che con la salvezza è scattato il rinnovo automatico al 2018 con il Cagliari, è anche vero che i sardi lo lascerebbe andare, sia pure a malincuore, perché sanno che per Borriello vivere una nuova esperienza alla Roma sarebbe una bella rivincita.

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