Modello De Rossi: comunque vada ci sarà

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Tuttosport (F.Riva) – Stando alle dichiarazioni fatte ieri da Antonio Conte in conferenza stampa, ci sarebbe da sbizzarrirsi in “interpretazioni” e analisi filologiche: «Le condizioni di De Rossi sono discrete, non ci sbilanciamo su niente. Ma si tratta di partite in cui bisognerà essere al 120 per cento: partite intense, fisiche. Non bisognerà stare “quasi bene”, ma “benissimo”. Ho molta fiducia nel gruppo: sono sereno per le scelte e le eventuali sostituzioni». C’è insomma la presa d’atto dei miglioramenti repentini fatti dal mediano, alle prese con i postumi di un violento trauma contusivo alla coscia destra («che ha causato un ematoma e una disinserzione parziale del muscolo vasto-laterale all’altezza del terzo distale», aveva spiegato il professor Castellacci). Ma c’è altresì la necessità di verificare sino all’ultimo fino a che punto un giocatore che è clinicamente guarito (o quasi) possa anche essere considerato al top (o quasi) della forma fisica: ergo funzionale alla causa. In sostanza, quindi, soltanto a ridosso del match di questa sera contro la Germania lo staff tecnico azzurro – di concerto con lo staff medico e con lo stesso De Rossi – deciderà il da farsi. Senza forzature e nel pieno rispetto delle alternative a De Rossi (Stefano Sturaro allertato).

SINO ALL’ULTIMO – Di certo il giallorosso proverà sino all’ultimo a giocarsi le proprie chance e a convincere il commissario tecnico a dargli fiducia. De Rossi ha iniziato a farlo sin dall’immediato post infortunio: lui in campo ci vuole essere, è anche pronto a correre qualche rischio, nel caso, pur di contribuire alla causa azzurra, pur di giocarsela contro i tedeschi. E paradossalmente si potrebbe persino arrivare a dire che, da un punto di vista morale, contro la Germania De Rossi in campo ci sarà a prescindere… Anche in caso di responso negativo da parte di Conte. Nel senso che la sua determinazione, la sua voglia di recupero, la sua disponibilità a fare ordinario e straordinario pur di tentare un quasi miracolo ha davvero colpito Antonio Conte, il gruppo e a seguire l’Italia calcistica tutta. Il mediano/regista s’è aggrappato a quel «non abbiamo preclusioni temporali» detto da Castellacci e s’è rimboccato le maniche: prima le sedute fisioterapiche poi, giovedì, il lavoro specifico in campo (alle 9, anticipando tutti di due ore buone) e ieri finalmente la parte finale dell’allenamento effettuata con il resto della squadra. Abnegazione e spirito di sacrificio di chi davvero ama la maglia e chi peraltro sa che questo Europeo potrebbe essere l’ultimo grande appuntamento in azzurro. Ecco, insomma, perché De Rossi domani ci sarà a prescindere: gli azzurri giocheranno con lui, o per lui. Per regalargli, nel caso, una semifinale in cui riprendersi il maltolto.

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