Ecco le parole rilasciate da Rudi Garcia in occasione della presentazione del suo libro agli studenti dell’ Università Luiss di Roma:
“L’ idea di scrivere un libro non è mia ma di un mio amico giornalista. Quando me lo propose dissi che non c’era niente da dire sulla mia vita, ma alla fine abbiamo scritto più di 250 pagine. Quando siamo bambini c’è sempre una passione, io penso che anche se la passione non diventa un mestiere non importa, ma bisogna seguirla e dedicargli tempo. Ho seguito mio papà quando era calciatore e poi allenatore, quindi la mia passione è cresciuta naturalmente.” Proprio a proposito del padre: ” Gli esempi sono importantissimi, io ho avuto mio papà ma può anche succedere che in una famiglia che non segue il calcio un figlio diventa calciatore o allenatore. Quando sei allenatore è più facile capire cosa pensa il calciatore.” Poi il mister giallorosso ha continuato dicendo: “In francia ci sono tanti allenatori che sono usciti dal mondiale del 98. Ma non servono scorciatoie per diventare allenatore, serve solo credere in se stessi. Io ho sempre avuto il carattere che quando una cosa è difficile, io rimango sempre più combattente per superarla, sono un insoddisfatto eterno. Il mio obbiettivo è migliorare sempre, a partire dalla prossima stagione. Ho pensato di andare alla Luiss perché gli studenti sono il futuro, ma non mi aspettavo di trovarci l’olimpico (parte il coro “forza roma alè”). Il tifo vero è questo e non quello che è successo in settimana. É stato difficile all’inizio non saper bene parlare l’italiano. Se uno parla bene è facile, anche perché l’italiano è una bella lingua; potrei venire qui alla Luiss a studiare (ride, ndr).”
Per quanto riguarda la sconfitta contro il Catania: “Come ho reagito dopo Catania? Non ho avuto tante occasioni per gestire una sconfitta (il pubblico acclama ndr). La mia rosa è stata fantastica tutta la stagione, spero che abbiano capito che una sconfitta può succedere, ma mi auguro che non succeda più. Domenica vedremo dodici lupi in campo”
“Ho curato molto l’aspetto psicologico dopo la scorsa stagione, ma ho anche voluto dare un’identità di gioco ad ogni giocatore, i ragazzi hanno capito velocemente quello che volevo vedere sul campo.”
“Sono arrivati tanti segnali dopo Brunico, il gol di De Rossi, il pallonetto meraviglioso di Pjanic a Verona ed il gol di Balzaretti al derby”
“Come spiegherei la Roma all’estero ed in francia? La Roma è unica, diventerà uno dei più grandi club europei ma è già conosciuta in tutto il mondo.”
Su Prandelli e la questione Destro ha dichiarato: ” Cosa penso delle parole di Prandelli su Destro? È difficile parlare dei singoli, preferisco la squadra. Lui è un talento immenso, un cacciatore di gol. Mi auguro per lui di vederlo ai mondiali.”
E sulla stagione della Roma? “Sinceramente rifarei tutto di questa stagione. Il percorso è stato straordinario, bisogna anche vedere da dove arriviamo quindi non cambierei niente. È importante aver costruito quest’anno. Io ho preso esempio dal benfica, l’anno scorso ha perso 3 finali e quest’anno ha già vinto il campionato ed è in corsa per 3 coppe. Perché l’anno scorso hanno costruito e quest’anno sono migliorati, io mi auguro questo per la Roma.”
“In questa stagione ci sono stati segnali da parte del gruppo. Ho ritrovato grandi uomini come Daniele De Rossi, uno spogliatoio unito e motivato ed un atteggiamento positivo. Penso che l’abbiano capito da soli quello che serviva per costruire questa stagione.”