Limite Roma: tanti tiri e pochi gol

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Corriere dello Sport (R.Maida) – La Roma non ha equilibrio, la Roma difende male, la Roma concede troppo. Tutto vero. Ma il problema contestuale, e forse un po’ sottovalutato, è che la Roma non sa più nemmeno attaccare come prima. Sin dall’inizio dell’azione, come osservava Spalletti: troppi retropassaggi verso Szczesny, anche dalla metà campo avversaria, sono un invito all’ospite a guadagnare metri dentro casa propria. E quando la fase offensiva non funziona, chiaramente, è più difficile vincere le partite.

NUMERI – La Roma fin qui ha segnato 5 gol su 11 su calcio di rigore tra Italia ed Europa. E un sesto è venuto su autogol (a Oporto, nell’andata del playoff di Champions) provocato da un calcio d’angolo di Florenzi. Non è un caso, come dimostrano altre statistiche: in campionato, la Roma è la squadra che tira più spesso verso la porta (64 volte in 4 giornate, cioè una media di 16 volte a partita) ma nelle conclusioni nello specchio è soltanto terza in classifica a quota 28, meno del Napoli di Sarri (31) e anche del Torino di Mihajlovic (29). Evidentemente i giocatori sono poco precisi sotto porta – il solo Dzeko ha effettuato 20 tentativi, almeno 4 in più di qualunque altro giocatore di Serie A, e ha segnato solo 2 gol – o comunque sbagliano la scelta offensiva, tirando quando non devono. A conferma di questa tendenza vanno considerate le classifiche “accessorie”: la Roma costruisce più assist di tutti, sono 22, ma se si tratta di finalizzarli non è andata oltre i 4. Invece il Genoa ne ha sfruttati 5, come Torino e Napoli, nonostante un numero inferiore di situazioni prodotte. E ancora, analizziamo i cross: la Roma ne ha tirati (44) e sbagliati (38) più di ogni altra squadra di Serie A. Non è stata persa la mentalità propositiva, e probabilmente nemmeno la personalità che frenerebbe la tendenza a rischiare dei giocatori: è saltato qualche circuito nel complicato marchingegno che Garcia prima e Spalletti poi avevano saputo allestire. Il risultato è che, restando in ambito domestico, la Roma ha avuto più rigori a favore di tutti (4, tutti trasformati) ma ha segnato soltanto 5 gol su azione in 4 partite. Non avesse capitalizzato il tesoro scoperto dal dischetto, sfoggerebbe l’ottavo attacco della Serie A dietro al solito Napoli, che è avanti anche in senso assoluto con 12 reti segnate, ma anche dietro a Lazio, Torino, Juventus, Cagliari, Pescara e Genoa, che deve ancora giocare due terzi della partita con la Fiorentina rinviata per il maltempo. Se pensiamo che la Roma aveva chiuso lo scorso campionato con l’attacco più prolifico, la regressione è evidente. Il tempo per rimediare ovviamente non manca, dopo sole quattro giornate. Ma occorre sottolineare un altro dato: la Roma ha un punto in meno dell’anno scorso, quando già Rudi Garcia era finito nel mirino della critica per un gioco poco brillante dopo il deludente pareggio arrivato alla quarta tappa, in casa contro il Sassuolo (quando però la squadra aveva l’affascinante distrazione della Champions League). E’ giusto dunque non drammatizzare ma è altrettanto giusto tener conto dei segnali negativi, che non sono pochi, per cercare di correggerli rapidamente.

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