La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini) – La sensazione è che, se si incontrassero sul ring, il match da pesi massimi a cui andremmo ad assistere sarebbe di quelli memorabili. Duvan Zapata e Romelu Lukaku, in fondo, sono il paradigma di quelli che una volta venivano chiamati centravanti di sfondamento. Ma occhio ad appiccicare etichette superficiali.
Il colombiano e il belga non sono solo forti fisicamente, ma posseggono piedi morbidi per dialogare e trovare traiettorie raffinate.
La sfida di stasera, però, per entrambi potrebbe avere un sapore particolare. Non è un mistero che la Roma, quando Lukaku sembrava solo un sogno proibito, aveva cercato di portare Zapata alla corte di José Mourinho. Impresa fallita per una serie di concause, fra cui quella per cui Duvan cercava una società che avesse piena fiducia in lui e non lo facesse sentire un ripiego, come non è accaduto col Torino.
L’arrivo di Big Rom alla Roma, poi, è stato molto altro: una storia di delirio collettivo che finora l’ex interista ha ripagato con due reti nelle tre partite in cui è stato impiegate, ma entrambe segnate quando è partito titolare, proprio come avverrà stasera.
Lukaku, infatti, ha preso parte a sette reti in quattro sfide contro il Torino in campionato (quattro gol e tre assist). Tante, così non ci si può sorprendere che solo contro il Genoa è stato coinvolto in più marcature in Serie A. Morale: contro i granata ha messo lo zampino in media ogni 51 minuti tra gol e assist.
Difficile pensare, però, che Lukaku possa essere almeno per ora, una sorta di “one man show“. Anche giovedì scorso contro lo Sheriff solo con l’ingresso in campo di Paulo Dybala il gigante ha trovato il modo di non giocare solo spalle alla porta aspettando i lanci, ma di essere servito in velocità per cercare la rete. Una cosa è certa: in avvio Mou punterà sulla sua coppia più bella. E Lukaku sogna già la rimonta in chiave Champions.