Lazio, furia Lotito sulla squadra: “Tirate fuori gli attributi”

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La Repubblica (M.Ercole) – Dopo due sconfitte non si può certo parlare di crisi. La Lazio resta in piena corsa in campionato ed è ancora prima nel girone di Europa League. È chiaro, però, che ci sia qualcosa che non va.

CONFUSIONE TATTICA E DI SPOGLIATOIO – La vittoria di ieri del Milan ha fatto molto male, probabilmente anche più di quelle ben più sonore con Napoli e Chievo di inizio stagione. Perché adesso la Lazio, nonostante il rendimento altalenante tra casa e trasferta, aveva lanciato segnali positivi. Era chiamata, per stessa ammissione di Pioli, a compiere quel salto di qualità per diventare davvero grande. Invece il salto è stato all’indietro e ha fatto emergere evidenti problemi di confusione, sia tattica che di spogliatoio. Stavolta sì che l’allenatore avrebbe potuto (e dovuto) incidere maggiormente con i cambi, magari modificando modulo una volta compreso che la squadra di Mihajlovic era padrona del campo. Come ha fatto notare Candreva dopo la sostituzione, pizzicato dalle telecamere mentre dice a Radu che la squadra “non ha un gioco e idee“. Per non parlare poi dei diversi punti di vista emersi nel post-partita, con i giocatori proiettati alla gara con il Rosenborg e Pioli che invece pensa già del derby.

FURIA LOTITO: “TIRATE FUORI GLI ATTRIBUTI” – C’è da chiarire un po’ le idee, insomma. E proprio per dare una scossa in tal senso si è presentato in mattinata il presidente Lotito. Il patron, accompagnato dal ds Tare, ha interrotto l’allenamento e radunato la squadra in mezzo al campo. Poi è partita la sfuriata: “È una vergogna, l’atteggiamento di ieri non mi è piaciuto per niente“, ha urlato guardando uno a uno i giocatori. Poi ha espresso meglio il concetto: “Le qualità tecniche ci sono, le avete tutti quanti. Quello che invece non avete capito è che non vince l’individuo, ma il collettivo. Dovete sacrificarvi l’uno per l’altro, aiutare il compagno. Ricordate sempre che non è importante ciò che c’è scritto dietro la maglia, ma il simbolo che vedete davanti“. Infine, l’invito a una reazione d’orgoglio: “Esigo che venga cambiato da subito l’atteggiamento, dovete tirare fuori gli attributi. Prendete esempio da squadre più deboli che abbiamo affrontato e che lo hanno saputo fare, tirando fuori tutto. Voi non ci siete riusciti“. Toni accesi durante tutti i 20 minuti di colloquio, poi conclusi con un “arrivederci” del presidente. Non proprio il modo migliore per iniziare la settimana del derby.

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