La Superlega spacca l’Europa. Guerra d’indipendenza nel calcio

La Repubblica (E. Currò) – Guerra mondiale del calcio. Non è affatto un’iperbole la definizione per sintetizzare lo scontro epocale sulla Superlega, il nuovo campionato d’élite a cui lavorano da mesi le società più importanti d’Europa. Il conflitto è esploso senza più barriere in grado di attutirlo tra i maggiori club del mondo e le due istituzioni, Uefa e Fifa, che lo hanno finora governato dalle rispettive sedi di Nyon e Zurigo in Svizzera.

Da una parte ci sono 12 club potentissimi capeggiati dal Real Madridpotrebbero arrivare a 20 — che vogliono creare e amministrare già dal 2022 i giganteschi ricavi di una competizione tutta nuova e tutta loro, sul modello dello sport professionistico americano. Il nuovo torneo è una torta da 4 miliardi di euro fra diritti tv e sponsor: la via per uscire dalla profonda crisi economica.

[inline]

Dall’altra ci sono i due altrettanto potenti organi di governo del calcio europeo e mondiale, Uefa e Fifa, che difendono l’esistenza di coppe internazionali e campionati nazionali nell’attuale veste: un supercampionato televisivo li ridurrebbe a mera appendice settimanale. Di fronte alle indiscrezioni sull’imminente annuncio della nascita della competizione ieri la Uefa ha ottenuto la presa di posizione congiunta delle tre Federazioni calcistiche e delle Leghe nazionali dei tre Paesi in cui alcune tra le squadre più importanti mediterebbero di prendere parte al nuovo torneo.

Gli “scissionisti” arrivano dall’Inghilterra (Manchester United, Liverpool, Arsenal, Tottenham, Chelsea, più il Manchester City in bilico), dalla Spagna (Real, Atletico Madrid e il Barcellona che ha firmato l’adesione solo sabato) e Italia (Juventus capofila, Milan e Inter). Ne è uscito un comunicato durissimo, assai più di quello diramato a gennaio con cui Ceferin e Infantino avevano ricordato che squadre e giocatori che avessero partecipato a una eventuale nuova competizione sarebbero stati banditi da Mondiali, Europei, campionati e Coppe.

[inline2]

 Non è una coincidenza il fatto che la guerra sia esplosa alla vigilia dell’annuncio dell’Uefa previsto per oggi della nuova formula della Champions League: il formato prevede 36 squadre dal 2024, con 100 partite e 4 posti in più, ma al momento senza la new company che dovrebbe gestire i diritti tv. L’Eca, l’associazione dei club presieduta dal presidente della Juventus Andrea Agnelli, vi reclamava più peso rispetto all’Uefa.

[inline3]

La Superlega promette ai ricchi club fondatori fino a 350 milioni per la sola iscrizione, con 16 franchigie come membri permanenti e 4 qualificate dai tornei nazionali. L’obiettivo è formare due gironi da 10 con formula di andata e ritorno da settembre a gennaio, e promuovere le migliori otto alla seconda fase a eliminazione diretta. La guerra è scoppiata e l’armistizio non sembra per nulla vicino.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti