Corriere dello Sport (U. Trani) – Serata da cuori giallorossi. Vibrante e coinvolgente per prendersi la meritata qualificazione in Europa League: il Milan cade pure al ritorno, la Roma va in semifinale dove affronterà il Bayer Leverkusen, neo campione della Bundesliga. C’è anche N’Dicka a esultare sotto la Sud in questa notte gonfia di episodi che scaldano l’Olimpico. Senza pause.
Dentro c’è il meglio dell’era De Rossi, la sintesi della sua affascinante avventura. La sfida, dopo il successo nella partita di andata a San Siro, prende subito la piega giusta. Il palo con tiro a giro di Pellegrini, capitano ritrovato con la nuova gestione, e il tap in vincente del suo vice Mancini, tre reti pesantissime negli ultimi quattro match e sette stagionali. Non si inchina però davanti alla sua gente come ha fatto ultimamente. Mostra invece la maglia con la scritta per ricordare l’amico Mattia che non c’è più.
Ma il bello deve ancora venire. Pellegrini è ispirato. Lancio in verticale per Lukaku. Gabbia lo spinge. La spallata fa scivolare Romelu che cade, si rialza e cerca l’assist. Intercetta Gabbia che consegna la palla più dolce a Dybala. Carezza di sinistro: uno-due in 22 minuti. All’Olimpico parte la festa.
Ma si fa male, prima della mezz’ora, Lukaku: dentro Abraham. Non passano nemmeno due minuti e, sotto il diluvio, il fulmine che non ti aspetti: fallo di Celik su Leao che scatta in contropiede. Marciniak severo: rosso diretto. De Rossi interviene prima dell’intervallo ed ecco Llorente per la difesa a cinque, con El Shaarawy e Spinazzola abbassati a fianchi dei tre centrali. Adesso in campo c’è la Roma testaccina: Smalling, Paredes, Bove e comunque il gruppo. Comportamento da squadra. Da big. Entrano pure Angeliño e Renato Sanches. Esulta inutilmente Gabbia, il suo gol arriva in ritardo. I giallorossi sono in semifinale. La quar- ta europea consecutiva. Nessuna italiana ha fatto meglio in questo millennio. Solo l’Inter ci riuscì, ma negli anni Sessanta.