La Roma sprofonda

Corriere della Sera (L.Valdiserri) – Lazio infuriata, Roma depressa, città nel pallone. Non si parla d’altro. Il rischio giallorosso è il Grande Scaricabarile, presagio di sventure. La Roma è crollata: 3 punti in 6 giornate, ha fatto peggio solo il Chievo (un punto). Eppure non tutto è perduto: l’Inter cammina e non corre. Ma bisogna agire in tempi brevi. Di Francesco e la squadra: l’allenatore, prima di Roma-Atalanta (6 gennaio), si è presentato con due fogli di statistiche. Sintesi: gli schemi funzionano (tiri in porta, predominio territoriale…) ma non la loro applicazione. Molti giocatori non hanno gradito. Traumatico il rientro dalle vacanze. Per Di Francesco la sosta «ha creato molti problemi, qualcosa non ha funzionato. Magari non c’è stata l’attenzione da parte di tutti». Florenzi, dopo Roma-Samp: «Il mister ha espresso il suo pensiero. Ognuno di noi deve cercare di essere professionista ed è quello che siamo stati durante le vacanze». Di Francesco si è sentito appoggiato nel suo 4-3-3 con difficoltà. E quando i risultati sono calati, riecco i discorsi sul modulo poco gradito.

La squadra e la dirigenza: Nainggolan ha accettato la punizione dopo il Capodanno-gate, ma in molti hanno pensato che bastasse una sonora multa. Il rendimento del Ninja è sceso, come chi non si sente più amato. Dzeko è stato messo sul mercato dopo 47 gol in 90 presenze in A. L’a.d. Umberto Gandini, a Sky, ha fatto capire che la mancata cessione al Chelsea – con ricca plusvalenza – è saltata per volontà del giocatore e del suo entourage. Si potrà ricucire? La dirigenza e Di Francesco: il gruppo di lavoro Di Francesco-Monchi-Totti-De Sanctis è descritto come molto unito. Però a Di Francesco non è mai stato comprato l’esterno d’attacco che voleva e le scelte del tecnico – tra infortuni e flop – non hanno valorizzato lo zoppicante mercato di Monchi. Di Francesco non si è nascosto: «Non sapevo che si dovesse vendere un giocatore a gennaio, ma ho scelto di allenare la Roma anche nelle difficoltà». Sincero. Anche troppo.

La tifoseria e la Roma: domenica è scoppiata la contestazione a Pallotta e Baldissoni prima, alla squadra dopo. I giocatori si sono rifiutati, a fine gara, di andare sotto la curva ed è partito il crudo coro: «Vi spaccheremo il c…». Il questore Guido Marino ha disposto «il rafforzamento dei servizi di prevenzione e repressione presso l’Olimpico». Ha ribadito che il comportamento dei giocatori è nato «da una specifica ordinanza per garantire il legittimo diritto ad esprimere il dissenso, ma senza incorrere in strumentalizzazioni o provocazioni nei confronti di società e calciatori. È stato chiesto alla Roma di sensibilizzare i calciatori a non cedere a inviti a recarsi sotto le curve, rispettando le norme federali». Un segnale che l’allarme è alto.

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