La Roma spietata con le piccole deve iniziare a pensare in grande

Corriere della Sera (L. Valdiserri) –  Il 3-1 al Crotone conferma che la Roma è da corsa per la zona Champions League. Fin qui ha vinto 10 delle 11 partite giocate contro squadre meno attrezzate di lei: l’unica eccezione è lo 0-0 a Verona alla prima giornata, poi diventato 0-3 a tavolino per il caso Diawara che la società giallorossa spera di ribaltare in appello. Una continuità di rendimento che vale il terzo posto in classifica.

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La Roma è invece mancata, finora, nei big match: pareggi contro Juventus, Milan e Sassuolo, secche sconfitte contro Napoli e Atalanta. Il calendario delle prossime due giornate dice: Inter e Lazio, prima della chiusura del girone di andata contro lo Spezia, sempre all’Olimpico.

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La sfida contro i nerazzurri vale, in caso di vittoria dei giallorossi, l’aggancio al secondo posto. Il derby è il derby e non richiede spiegazioni. Anche il cauto Fonseca sente che è arrivato il momento decisivo: «Contano i tre punti, è importante vincere tutte le partite a prescindere dall’avversario. L’Inter è una bellissima squadra, sarà una partita diversa ma vogliamo vincerla». In quel caso sarà difficile tenere a bada l’entusiasmo di una città che incomincia a sognare.

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Da Crotone sono arrivate risposte importanti riguardo al turnover e alla competitività di tutta la squadra, riserve comprese. Fonseca ha risparmiato Dzeko, Veretout e Lorenzo Pellegrini, più l’infortunato Pedro, e i sostituti hanno giocato bene (Cristante) o addirittura benissimo (Mayoral, doppietta e rigore procurato per il 3-0). Come era già successo a Bologna, ai giallorossi è bastata mezzora per chiudere la partita. Il satanasso della squadra resta Henrikh Mkhitaryan, arrivato a 8 gol e 7 assist in campionato.

 

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