La resurrezione di Jesus

Leggo (F.Balzani) – «Visto che Roma?». Esordisce così Juan Jesus ai microfoni di Roma Radio. Ma forse vorrebbe dire anche «Visto chi sono?». Perché il difensore brasiliano, scartato dall’Inter e preso di mira lo scorso anno (per qualcuno quei 10 milioni all’Inter rappresentavano una sorta di risarcimento per la cessione di Dodò ai nerazzuri) si è preso più di una rivincita in questo inizio stagione. Oggi, infatti, Jesus ha onorato il suo nome. Risorgendo e diventando uno dei protagonisti della difesa meno bucata d’Italia, una delle migliori d’Europa.

In 7 occasioni su 11 in cui è sceso in campo in la squadra non ha subito gol. E proprio in Champions Juan Jesus è stato il centrale più utilizzato non avendo saltato nemmeno un minuto contro Atletico, Qarabag e Chelsea. Segno che Di Francesco si fida di lui. E lui, Juan, si fida del tecnico: «Ci ha trasmesso mentalità – ha proseguito – Ora ognuno mette il 100% per aiutare la squadra. Anche se cambia qualche giocatore, non cambia però l’atteggiamento. Ci sentiamo tutti titolari e il lavoro sta pagando. Col Chelsea poteva finire anche 5-0. Li rispettiamo ma la vittoria non ci ha sorpreso. La partita di Londra ha dimostrato che possiamo battere chiunque se giochiamo in un certo modo e all’Olimpico è successo».

Ecco perché Jesus invita a smaltire presto la sbornia inglese: «La Fiorentina è in gran forma e quindi noi dobbiamo alzare il livello della concentrazione. Anche se abbiamo vinto 3-0 contro il Chelsea, dobbiamo essere dei professionisti ed essere umili. Dobbiamo lavorare per i tre punti e basta». E, sottolinea ancora il brasiliano, «mantenere questa mentalità ogni partita perché se hai quella non hai paura di nessuno». Menzioni speciali infine per Kolarov «ha la faccia cattiva ma il cuore buono» e Alisson «il portiere più forte al mondo» ma anche per la città di Roma «mi ci trovo benissimo, nonostante a Milano ci fosse tutto». Tranne il sole: «Quello solo 2 volte a settimana, qui a Roma c’è sempre. Questo ti dà forza ed energia». E si vede.

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