Carraro: “Nessuno ha speso nel calcio quanto Sensi. Gli americani? Con lo sport non rimettono mai…”

Nel 2004 commisi un errore di politica sportiva, volevo sostituire Bergamo e Pairetto con Collina, il quale rimandò il passaggio a designatore. Avrei evitato lo scandalo, ma mi dimostrai pigro“, si apre così l’intervista rilasciata da Franco Carraro alla trasmissione televisiva La Signora in Giallorosso (la versione integrale andrà in onda questa sera alle 23 su T9). “Non fu Calciopoli, ma arbitropoli, almeno stando alle sentenze attuali – prosegue Carraro -. La responsabilità oggettiva è un male necessario nello sport: il comportamento dei dirigenti della Juve non offusca il valore della società, ma oggi i bianconeri sbagliano a considerare nella propria bacheca 29 scudetti. Così l’Inter potrebbe chiedere anche lo scudetto del rigore su Ronaldo e la Roma quello del fuorigioco di Turone. La Juve fa parte di un sistema, quindi gli scudetti sono 27“.
Il “Poltronissimo” torna sul Mondiale del 2006 e sulla gestione di Guido Rossi: “Con lui ammetto di non avere un rapporto idilliaco, però devo riconoscere che è stato in grado di far partire i campionati e ha portato fortuna al Mondiale. Dico fortuna, perché quel torneo lo preparammo noi, anche attraverso rapporti internazionali che non erano finalizzati ad avvantaggiarci ma a non danneggiarci. Dopotutto Lippi, come Berzot, lo scelsi io“.
L’attuale commissario della Fisi, interpellato sulle vicende della Roma, ha ricordato il presidente Franco Sensi come “l’uomo che con la sua famiglia ha investito e rimesso più soldi nella storia del calcio. I fenomeni oggi sono quelli che ci rimettono poco. Gli americani? Sarà interessante capire se riusciranno a fare in Europa quello che fanno negli Usa: con lo sport non ci rimettono mai“.
Il nostro Paese è destinato a vivere altri scandali? “Temo di sì, per questo suggerisco un rimedio: indagini cicliche a campione su dirigenti, calciatori e arbitri, in modo da farli sentire costantemente sotto controllo. Altrimenti siamo destinati ad altri scandali“.

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