Inter di lusso, tris spettacolo a Mourinho: Inzaghi da scudetto, Milan un punto dietro

La Gazzetta dello Sport (L. Garlando) – La vittoria che completa il Triplete rifilato all’amico Mourinho (due in campionato, una in Coppa Italia), spinge l’Inter verso lo scudetto. Se anche il Milan stasera battesse la Lazio e si riportasse avanti (74-72), i nerazzurri avrebbero poi l’occasione di riprendere la vetta mercoledì (75-74), vincendo il recupero di Bologna.

Battere la squadra di Mihajlovic, che di recente ha fermato il Diavolo, non è una formalità e poi mancheranno altre quattro partite. Vero. Ma è anche vero che le ultime avversarie dell’Inter stanno tutte nella metà bassa della classifica, mentre quelle del Milan tutte nella metà alta. E, soprattutto, a gonfiare le ambizioni dell’Inter è il modo con cui ha vinto. Una prestazione travolgente, contro una Roma imbattuta da 12 giornate, quasi un messaggio intimidatorio a Pioli.

Il migliore è stato Calhanoglu, cioè il giocatore che più manca al tecnico rossonero che riceve briciole dai suoi rifinitori. Il turco è entrato nei tre gol e ne ha rifiniti due, raggiungendo la doppia cifra negli assist: 10. Una sorgente magica. Ha segnato ancora Lautaro, arrivato a 16 reti, cioè quante ne hanno fatte Ibrahimovic Giroud messi insieme.

Nelle ultime tre giornate Inzaghi ha segnato 8 gol, quanti ne ha raccolti Pioli nelle ultime otto. Se il Milan ha perso forza a centrocampo, ieri l’Inter ha avuto in BarellaBrozovic Calhanoglu tre dominatori che hanno stritolato la mediana di Mou. Insomma, dopo il derby di Coppa Italia, i campioni in carica hanno recapitato ai rivali un altro potente segnale di forza.

La Roma è stata spazzata via dopo una mezz’oretta di surplace tattico. Non è parsa felice l’idea di abbassare in mediana Mkhitaryan al fianco di Oliveira per coprire il buco lasciato da CristanteVeretout, per quanto non sia un pallino di Mou, avrebbe offerto un’altra consistenza davanti alla difesa.

Lo Special ha sbilanciato una squadra che ha messo in fila 12 risultati utili proprio grazie all’equilibrio che ieri è mancato. Meglio nella ripresa con il francese e Mkhitaryan tornato trequartista. L’armeno ha segnato anche il gol della bandiera.

Per il resto, ci ha provato un po’ Pellegrini, ma la potente mediana di Inzaghi ha fatto subito prigionieri. E sulle fasce non è andato meglio: il confuso Karsdorp e il giovane Zalewski travolti dalla fisicità di Perisic Dumfries. Non sarà meno potente il Leicester, avversario giovedì in Conference LeagueMourinho dovrà recuperare equilibrio, spirito, morale. E Cristante.

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