Infront, si parla di finanziamenti ai club

serie-a-infront

La Gazzetta dello Sport (M.Iaria) – Ogni giorno spunta una grana per Infront, advisor commerciale di Lega, Figc e di numerose società calcistiche. Dopo l’accusa di turbativa d’asta nell’assegnazione dei diritti tv della Serie A 2015-18 e i legami sospettati con il fiscalista Andrea Baroni, arrestato venerdì, ora si parla pure di finanziamenti occulti ai club, in particolare a Genoa e Bari. È stato il Sole 24 Ore a dare conto, ieri, di una delle piste seguite dalla Procura di Milano.

GENOA – Pare che gli inquirenti abbiano scoperto un prestito di 15 milioni di euro «a favore di strutture estere riferibili al presidente Enrico Preziosi – scrive il Solegrazie a una provvista messa a disposizione da Riccardo Silva (il titolare di MP & Silva, licenziatario dei diritti esteri della Serie A, ndr ) tramite altre strutture estere riferibili a Infront e gestite da T&F». T&F è quella società di consulenza con sede a Lugano il cui socio Baroni è finito in manette e oggi verrà sottoposto all’interrogatorio di garanzia con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro frutto di evasione fiscale di clienti gestiti dalla stessa T&F. Come scritto anche dal Corriere della Sera, secondo i magistrati ci sarebbe Infront Italy (oltre a Mr Bee, che sta trattando l’acquisto del 48% del Milan) tra i clienti della T&F: a segnalare Bogarelli a Baroni sarebbe stato il barone Filippo Dollfus de Volkesberg, arrestato a maggio e ora ai domiciliari, anche lui con l’accusa di riciclaggio. Ieri Infront ha interrotto il silenzio per smentire legami con la T&F: «Non abbiamo mai intrattenuto alcun rapporto con la società Tax & Finance».

ESTERO SU ESTERO – Quindi, 15 milioni sarebbero transitati estero su estero a favore di Preziosi. Dall’entourage del patron rossoblù filtra che trattasi di regolare contratto di finanziamento sottoscritto con una società finanziaria svizzera, in tre tranche da 5 milioni ciascuna, al tasso d’interesse del 5%, appoggiato su un conto svizzero che Preziosi avrebbe regolarmente dichiarato alle autorità. Quei soldi, ricevuti a titolo personale, Preziosi li ha poi versati nelle casse sofferenti del Genoa, in qualità di azionista di riferimento. Ma chi glieli ha prestati? C’entrano davvero Silva e Infront? I dubbi restano.

BARI – Differente è il caso del Bari. Si sapeva da tempo che Gianluca Paparesta per aggiudicarsi il club all’asta, nel maggio 2014, aveva potuto contare anche sui proventi dei contratti commerciali con Infront e MP & Silva: è stata archiviata l’indagine della Procura di Bari che ipotizzava che l’acquisto fosse «il frutto di un’intestazione fittizia, strumentale all’occultamento di risorse finanziarie di provenienza delittuosa». Ora i pm milanesi si sono concentrati sulla sponsorizzazione della seconda maglia del Bari per la quale Infront ha versato 460 mila euro. «Costo assolutamente proporzionato ai prezzi di mercato e relativo pagamento avvenuto nella assoluta trasparenza, attraverso bonifico bancario da parte di Infront Italy sul conto corrente bancario della Fc Bari 1908 e regolarmente contabilizzato sui libri sociali», dichiara la società di Paparesta.

DIRITTI TV – L’altro filone delle indagini su Infront riguarda i diritti tv, e in particolare l’asta andata in scena più di un anno fa per assegnare i diritti delle dirette delle partite di campionato del prossimo triennio. L’esito ha visto Sky ottenere l’intera Serie A con l’esclusiva di 132 partite e Mediaset le gare in casa e trasferta delle principali otto squadre, per un incasso complessivo di 943 milioni a stagione per la Lega. Quei giorni del giugno 2014 furono burrascosi, con diffide e controdiffide da parte dei broadcaster duellanti e un’assegnazione finale che, grazie agli effetti della sublicenza, si risolse in un armistizio.

A maggio di quest’anno, però, l’Antitrust ha aperto un’istruttoria ipotizzando un «accordo restrittivo della concorrenza posto in essere tra i principali operatori», con il contributo della Lega e dell’advisor Infront. Si stanno tenendo in queste settimane le audizioni, presto l’Authority completerà le indagini e trarrà le conclusioni: deadline al 30 aprile. Nel frattempo si è messa al lavoro la Procura di Milano che avrebbe iscritto nel registro degli indagati Bogarelli con l’ipotesi di turbativa d’asta e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Si attendono sviluppi.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti