Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Quando la Roma segna, Rasmus Kristensen è sempre il primo a festeggiare con la squadra, che lui sia dentro o fuori dal campo. Non si può certo dire che l’esterno danese non sia subito entrato in sintonia col gruppo e con il suo nuovo club, e se il suo attaccamento alla maglia fosse motivo di giudizio, questo sarebbe più che positivo. Purtroppo (per lui)il rendimento non è altrettanto esaltante, e Kristensen in questo avvio di stagione resta un vero e proprio mistero. O meglio, lo è il suo ingaggio, lui arrivato a luglio in prestito secco dal Leeds quando forse Tiago Pinto era ancora convinto di poter cedere Karsdorp nel corso dell’estate. La scelta dell’olandese di restare lo ha spiazzato (?), ma forse è stato meglio così viste le prestazioni del neo arrivato.

Nove presenze stagionali, tutte naturalmente in campionato vista la sua indisponibilità in Europa League causa transfer balance, di cui sei da titolare. Già contro il Verona, alla seconda giornata, Mourinho aveva dato segnali di malcontento nei suoi confronti sostituendolo all’intervallo dopo un primo tempo deludente. Altre tre gare dal primo minuto, l’ultima nel brutto ko contro il Genoa. Poi 52 minuti suddivisi in tre partite. Arriviamo all’ultima gara di campionato, quella contro l’Inter. Karsdorp non era al meglio dopo le tante gare ravvicinate e le ultime fatiche in coppa, così Mourinho ha scelto lui per cercare di arginare Dimarco e dare un po’ di spinta alla manovra della Roma sulla destra. Della serie: forze fresche sulla fascia per dare vivacità. E invece è accaduto tutto il contrario.

Insomma, se per Rasmus quella di San Siro avrebbe potuto essere il match del riscatto, si è rivelato alla fine quello della conferma delle sue tante difficoltà ad adattarsi al calcio italiano. E i tifosi non possono certo essere contenti della situazione: perché anziché dirottare il costo del suo stipendio su un altro giocatore, magari per prendere un altro difensore centrale o un esterno a sinistra, alla fine la Roma si è presa un terzo uomo a destra che per giunta non è neanche il primo nella gerarchia di Mourinho. Scelte di mercato che hanno lasciato perplessa la tifoseria e che non hanno certo aiutato Mourinho vista l’emergenza cronica in difesa e lo scarso rendimento di Zalewski (un adattato ad esterno) adesso titolare per l’infortunio di Spinazzola.