Il Milinkovic sbagliato che fa felici Torino…e Lazio

La Gazzetta dello Sport (D.Stoppini) – Paghi un derby e ne prendi due. Uno lo porti a casa subito, l’altro lo giochi all’inizio dell’anno nuovo e vale come una rivincita per un brutto ricordo da cancellare. Il regalo del Torino è tanto granata ma pure un filo biancoceleste, che poi quando giochi contro la Roma non è mai una cattiva scelta cercarsi una motivazione in più. Mihajlovic la mente, Milinkovic-Savic il braccio, De Silvestri la freccia di un arco che sa tanto di Lazio, non foss’altro che per un passato che non si dimentica e un legame di famiglia in bella mostra.

E FELIPE TWITTA – Prendi De Silvestri, per dire. Da queste parti lo chiamano Lollo, dieci anni fa ai tempi di Formello il World Soccer lo inserì tra i 50 migliori giovani di tutta Europa, la carriera l’ha portato via da Roma, lui che s’era visto cucirsi addosso un vestito forse più grande di lui, tra campo e fuori. Gli avevano detto che della Lazio sarebbe diventato la bandiera, Lotito gli fece vivere un’estate da separato in casa per costringerlo ad andar via. Ora del Torino è un leader. E uomo di Coppa, siamo già al secondo centro,tanti quanti ne aveva fatti in tutta la carriera nella competizione. «Da tanti anni il Toro non arrivava ai quarti (dal 2008-09, ndr), abbiamo saputo soffrire: questa qualificazione la volevamo e ce la siamo presa con i denti». A Formello ha fatto felici in molti. Per esempio Felipe Anderson, che subito dopo il fischio finale non ha resistito alla tentazione di twittare: «E vai».

TRE SU CINQUE – Sapori di Toro, sapore di Lazio. A Vanja Milinkovic-Savic sono arrivati i complimenti del fratello Sergej, che fa le fortune di Simone Inzaghi e sui social ha postato la sua esultanza, con tanto di muscoli e foto del rigore parato dal fratello. L’Italia aveva scoperto Vanja tre settimane fa con la punizione bomba sulla traversa al Carpi. Si pensò: guarda come tira questo. E ora, dopo aver paralizzato la Roma con 13 interventi totali di cui sei fuori dal normale—nell’ordine su Under, El Shaarawy, Perotti, Gerson e Dzeko, oltre al rigore sullo stesso bosniaco —, pensi pure che non c’è solo il fumo ma anche l’arrosto. Dice Mihajlovic: «Vanja è migliorato molto, lo vedo in allenamento, può diventare un portiere importante: è bravo con i piedi, ha personalità, struttura fisica. Ha capito che non deve buttarsi subito ma restare in piedi. Sul rigore ero sicuro, l’ho detto che l’avrebbe parato a chi mi stava vicino in panchina. Ma per lui dev’essere una storia normale: su cinque rigori può pararne tre». E chissà che la materia non torni buona per il derby vero, quello del 3 gennaio contro la Juventus: «Dico solo che questa è una grandissima vittoriaancora Sinisa ottenuta con il carattere. Se giochiamo con questo spirito ci divertiremo». Proprio vero.

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