
La Repubblica (G.Mura) – Quando si parla di massimo risultato col minimo sforzo, tanto di cappello alla Roma: non solo si qualifica, ma si qualifica da prima del girone. Quando si parla di adattabilità in trasferta, ecco la Juve: nella sua settimana di fuoco, dopo l’1-0 di Napoli il 2-0 di Atene. Se vale il vecchio “non c’è due senza tre” stasera può sperare anche il Napoli, ma è più difficile. Era meno difficile, per le nostre, battere le ultime della classe, quelle tagliate fuori anche dall’Europa League, quelle che giocavano solo per non fare brutta figura. E non l’hanno fatta. I risultati sono da applaudire, il gioco un po’ meno. Se la Juve è più tranquilla per le notizie che arrivano da Barcellona, ma con l’eccessiva tranquillità si sconfina nell’inerzia, la Roma cammina fino all’ultimo secondo sul filo dell’1-0 di Perotti, migliore in campo. A seguire Kolarov e il Nainggolan del secondo tempo. Il Qarabag fa quello che può, non molto, ma quanto basta a dare qualche brivido all’Olimpico. Dzeko sbaglia tutto, o quasi. Primo tempo regalato agli azeri. Questi appunti non vogliono offuscare i meriti della Roma, che esce al primo posto da un girone molto difficile. Resta da capire, e tocca a Di Francesco, come i suoi possano giocare grandissime partite col Chelsea e mediocri col Qarabag. Il tempo c’è, finita la festa con un pubblico ritrovato per numeri e calore. Altro risultato da non sottovalutare.
