I pilastri di Mourinho, ecco gli insostituibili

Il Corriere Dello Sport (R.Maida) – José Mourinho ha impiegato un pugno di allenamenti per conquistare la Roma: dallo spogliatoio filtra un misto tra entusiasmo e stupore per la nuova organizzazione tecnica. Ciò che piace alla squadra è soprattutto l’atteggiamento Special: Mou pretende tanto, specie in termini di intensità delle sedute, ma allo stesso tempo alleggerisce la tensione con ironia e semplicità, esortando il gruppo a divertirsi sul campo.

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In una serie di colloqui individuali ha voluto capire cosa non abbia funzionato nell’ultima stagione, i motivi dei tanti infortuni, gli stati d’animo. E allo stesso tempo ha spronato i giocatori in cui crede di più: da Mancini a Dzeko (che considera una risorsa importante), passando per Mkhitaryan, con il quale aveva già chiarito i dissidi dei tempi del Manchester. Un caso a parte è Zaniolo, uno dei primi a cui Mourinho aveva spedito un messaggio, subito dopo la firma con la Roma: “Conto su di te, aiutami a vincere“. Gli altri punti fermi saranno Rui Patricio, sul quale ha insistito molto, e, quando arriverà, Xhaka. Ma occhio anche a Cristante e Pellegrini, leader anche nella gestione Fonseca.

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Sarà interessante capire cosa potrà accadere a Florenzi, che in attesa del recupero di Spinazzola può tornare utile al reparto esterni. Posto che la Roma vorrebbe venderlo e che lui stesso ritiene la sua esperienza a Trigoria conclusa, l’effetto Mourinho potrebbe generare qualche sorpresa. A differenza di altri esuberi, intanto, partirà con la squadra per il ritiro in Portogallo. Quanto ai ragazzi della Primavera, quasi tutti i 2002 lasceranno la Roma entro la fine dell’estate, per lo più in prestito, ma l’allenatore non ha preclusioni.

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