Garcia questa volta ha rimesso la palla al centro del campo. La vittoria in Coppa Italia contro la Juventus non vale tre punti, anzi sei, come sarebbe valsa quella a Torino, ma certamente mescola le carte di una sfida che tra chi dice che sia persa in partenza e chi ci crede e vuole lottare, sicuramente si fa sempre più avvincente…
Una gara vinta con intelligenza e sul filo della tattica, fare entrare Pjanic, dare fiducia a Gervinho, le mosse di preparazione a quella acrobazia che fa impazzire l’Olimpico, che rimette appunto 1-1 palla al centro il bilancio degli scontri diretti tra le prime della classe.
La distanza in campionato rimane invariata, ma tra la qualificazione alla seminale di Coppa, forse contro la Lazio, Coppa e Lazio, parole che messe insieme fino a poco tempo fa erano l’innesco di una bomba esplosiva, e che adesso fanno venire voglia di giocarsela (nonostante tre derby così ravvicinati significherebbero un tour de force psicologico che potrebbe condizionare la rincorsa alla Juventus), e il morale che dà una vittoria così davanti a 56mila occhi sognanti, è evidente che sta sempre più prendendo spazio l’idea che, nel bene o nel male, il meglio debba ancora venire…
A.G.R.
