La Gazzetta dello Sport (A. Gozzini, F. Della Valle) – Scommesse sì, ma mai sul calcio. Soldi puntati su alcuni giochi, tra cui la roulette, ma non sul suo sport. È questa la verità di Alessandro Florenzi, raccontata ieri pomeriggio a Manuela Pedrotta, il pubblico ministero di Torino che coordina l’inchiesta su un vasto giro di scommesse su piattaforme illegali in cui sono rimasti coinvolti diversi calciatori.

Florenzi è il quarto a essere iscritto nel registro degli indagati dopo Nicolò Fagioli (Juventus), Sandro Tonali (Newcastle) e Nicolò Zaniolo (Aston Villa) e come gli altri tre si è presentato al settimo piano del palazzo di giustizia, dove ci sono gli uffici del sostituto procuratore Enrica Gabetta, per essere interrogato. È stato un confronto abbastanza breve ma proficuo, che è servito a chiarire la sua posizione e anche ad allontanare il rischio di una squalifica sul fronte federale.

La situazione di Florenzi sembra più simile a quella di Zaniolo (che ha sempre sostenuto di aver giocato solo a blackjack e poker) rispetto a Fagioli e Tonali (che hanno ammesso puntate sul calcio) e anche per questo decisamente più leggera. Se dal punto vista penale rischia un’ammenda, sotto il profilo sportivo invece nulla se verrà confermato che il rossonero non ha mai scommesso sul calcio. Ora rischia una multa.