Fifa-gate, dagli Usa nuova ondata di arresti

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Il Tempo – Promesse, minacce e vendette nel day after di Joseph Blatter. Fresco di conferma alla guida della Fifa fino al 2019 l’ex colonnello svizzero ha mandato segnali forti e chiari ai suoi oppositori. «C’è un odio che non viene soltanto da una persona, ma da un’organizzazione, l’Uefa, che non ha capito che nel 1998 sono diventato presidente», dice alla radio elvetica per poi rincarare la dose: «Platini? Perdono tutto il mondo, ma non dimentico». «L’ho battuto 13-7», gigioneggia poi in un’intervista alla Rai riferendosi ai 133 voti conquistato contro i 73 del principe giordano Al Hussein votato anche da Tavecchio. L’one man show continua sul palco del Congresso Fifa: «Affronterò la tempesta, tocca a noi riportare alla calma le acque». E punta il dito sull’inchiesta americana, partita perché «gli Usa si erano candidati per il Mondiale 2022 e hanno perso» e perché «sono il principale sponsor dei regnanti di Giordania e di Al Hussein».

Camaleontico Sepp, a un certo punto è anche spuntato un ramoscello d’ulivo, con la conferma dei posti per i Mondiali 2018 e 2022 – l’Europa temeva di perderne uno – con appello all’unità annesso: «La Uefa fa parte della Fifa, non c’è bisogno che resti fuori». Tregua apparente perché poi ha addirittura rimproverato alla Uefa di «non avere una commissione etica». E mentre l’inglese David Gill rinuncia al suo posto nell’Esecutivo Fifa, Platini rimanda al 6 giugno ogni contromossa, non escludendo una clamorosa uscita dalla Fifa. Forte del quinto mandato conquistato sotto i colpi dell’inchiesta – 7 alti papaveri arrestati in hotel per un giro di tangenti in atto da almeno 24 anni – lo svizzero schiva le accuse dell’ex presidente Concacaf Warner sulla mazzetta che avrebbe pagato il Sudafrica per ottenere il Mondiale 2010 e si arrabbia quando gli chiedono se tema di finire in manette: «Ma arrestato per cosa?». Eppure c’è chi è pronto a scommettere che non arriverà al 2019 da presidente. Come il capo del fisco americano, Richard Weber. «Avremo presto un’altra tornata di rinvii a giudizio – assicura il responsabile dell’Irs – ci sono diverse altre persone ed entità coinvolte nei crimini legati alle indagini sulla Fifa».

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