Fienga, l’addio sul più bello dopo aver domato le tempeste

Il Messaggero (A.Catapano) – Nei quasi tre anni in cui ha ricoperto la carica di amministratore delegato della Roma, si sono concentrati alcuni degli eventi più traumatici della storia recente giallorossa: l’esonero di Di Francesco, le dimissioni di Monchi, gli addii dolorosi di Totti come dirigente e De Rossi come calciatore. Entrambi velenosi. Uno in conferenza stampa con la presenza di Guido Fienga costretto da ascoltare dal vivo le giuste recriminazioni del giocatore.

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Ma era solo l’inizio perchè dopo è avvenuto il brusco ridimensionamento della rosa, l’ingaggio di Fonseca, la rischiesa di fare le nozze con i fichi secchi. Nel mezzo la pandemia. Se l’avventura di Fienga alla Roma è stata un gran premio della montagna, gli ultimi mesi sono stati in discesa, e se oggi il problema è dare a Mourinho un centrocampista in più, vuol dire che è arrivato il momento di abbandonare la corsa. Il suo traguardo Fienga l’ha raggiunto e ora è giusto dare spazio a profili più vicini ai Friedkin.

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