Emerson, tutto iniziò coi rossoneri

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La Gazzetta dello Sport (C. Zucchelli) – Dal Milan al Milan, da quello che poteva essere il suo gol d’addio a quella che sarà la prima partita in campionato da romanista a tutti gli effetti. La Roma avrà tempo fino a giugno per decidere quando versare al Santos i 2,5 milioni per il riscatto, ma intanto con la 12a presenza (al derby), Emerson Palmieri ha raggiunto la quota necessaria a diventare ufficialmente giallorosso: un premio a lui, un riconoscimento anche per Spalletti e il suo staff, che sulle qualità di questo brasiliano tutto casa, playstation, musica e religione, hanno scommesso fin dal primo giorno.

DIETA E LAVOROGarcia non lo vedeva, una sola presenza in campionato con il francese, Spalletti invece lo ha fatto lavorare costantemente, incuriosito dalle sue qualità tecniche e da un carattere disponibile, e la scorsa stagione gli ha fatto giocare 7 partite, ripagato dalla rete di S. Siro all’ultima giornata, che ha chiuso la stagione. A giugno ne ha chiesto la conferma, la società lo ha accontentato, quest’anno tra infortuni e scelte tecniche è già sceso in campo 13 volte, mostrando a conti fatti una crescita costante. La macchia è l’espulsione contro il Porto nel preliminare di Champions, ma Spalletti ha continuato a crederci e lui, supportato anche dalla fidanzata che lo aiuta costantemente a mantenere un’alimentazione corretta (della serie: «Io sto a dieta, quindi mangia sano anche tu»), non si è buttato giù. In attacco rende bene, in difesa deve crescere ancora tanto, ma per essere quello che guadagna di meno tra i calciatori impiegati (poco più di 500mila euro), il suo investimento finora sta rendendo. Difficile immaginarlo, l’ultima volta che aveva incontrato il Milan.

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