Dzeko, testa e rabbia: «E adesso la Juve»

Corriere dello Sport (A.Polverosi) – Altra doppietta, un gol di piede, uno di testa e per ringraziare la sua capoccia si è sbattuto due o tre volte la mano sulla fronte. Edin Dzeko vola. E’ in testa alla classifica dei cannonieri, due gol in più di Belotti, tre in più di Higuain e Icardi, ed ha stabilito proprio qui a Milano il suo doppio record, sia di gol in un campionato (ora sono 27) che in una singola stagione (è a quota 37). I record precedenti erano legati alla stagione 2008-09, in Bundesliga col Wolfsburg, quando anche il Milan lo rincorreva… E’ una notte che il bosniaco non dimenticherà in fretta. Gli riportano un dato entusiasmante dietro l’altro. Per esempio, da più di ottant’anni un giocatore della Roma non era stato capace di segnare almeno 27 gol in un campionato di Serie A, l’ultimo era stato l’italo-argentino Enrique Guaita, soprannominato El Indio, nel 1934-35. E poi la rete dell’1-0 segnata all’8′ del primo tempo è anche la sesta realizzata da Dzeko nel primo quarto d’ora di gioco in questo campionato: nessun altro ha raggiunto quella cifra. Significa che nessuno parte con la sua convinzione, la sua determinazione, la sua rabbia. E ancora: il bosniaco non segnava di testa da ottobre contro il Napoli, ne ha segnati solo due di testa e per uno spilungone come lui questo dato va migliorato.

« POSSIAMO BATTERE LA JUVE» – Serviva alla Roma un risultato e una prestazione del genere per riprendere il secondo posto e anche per riprendersi dopo la labbrata del derby. Lo stesso Dzeko ammette che «non è normale avere questi alti e bassi, se vuoi vincere qualcosa. Dobbiamo migliorare in tutte le fasi. Oggi era un primo passo e ora è importante vincere queste tre partite che restano fino alla fine con Juventus, Chievo e Genoa, così da mantenere senza problemi il secondo posto ed entrare in Champions senza bisogno dei play-off. Poi ci saranno le vacanze e vedremo come andranno le cose». Domenica sera Roma-Juve, con i campioni che possono conquistare lo scudetto proprio all’Olimpico. Ma la Roma può battere la Juve? «Noi giochiamo in casa e vogliamo vincere. Abbiamo tutto nelle nostre mani e, come ho detto, se le vinciamo tutte saremo secondi». C’è però un’ombra sulle condizioni di Dzeko, sostituito da Spalletti perché non stava bene. In panchina aveva la borsa del ghiaccio sul polpaccio, per un affaticamento. «In effetti ho sentito qualcosa al polpaccio, un fastidio, e la prossima partita è importante, molto importante… Magari sono soltanto crampi, ma vediamo appena torniamo a Roma».

FESTA GRANDE – Quattro a uno, più due pali, più una serie impressionante di tiri e di occasioni da gol. Dzeko è orgoglioso di sé e della sua squadra. «Venire qua a San Siro e fare quattro gol non è mai facile. Peccato avere incassato una rete, ma siamo contenti così. Abbiamo fatto novanta minuti quasi perfetti». Al record ci tiene, eccome: «Ho lavorato duro tutto l’anno. È importante per me, per la fiducia che questi gol mi trasmettono, ma guardo sempre prima alla squadra e solo dopo alle mie reti». Ai suoi gol guardano gli altri, o meglio, le altre squadre. Il mercato si sta muovendo intorno a Dzeko che tronca così l’argomento: «Ho altri tre anni di contratto con la Roma». C’è però un dispiacere in questa partita: Totti, applaudito a San Siro, è rimasto in panchina: «Francesco non ha detto niente, si allena e magari gioca la prossima partita». Magari.

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