La Repubblica (M. Carta, M. Juric) – Screenshot di dubbia provenienza. Messaggi vocali impossibili da verificare. E un elenco di sospettati che con il passare delle ore si fa sempre più corposo. Calciatori ed ex calciatori su cui però non arriva nessuna conferma dagli investigatori. Un dato è certo: dopo le presunte rivelazioni di Fabrizio Corona, che ha scoperchiato l’inchiesta della procura di Torino sulle scommesse dei calciatori, anche il calcio romano trema in attesa di leggere le contestazioni dei propri tesserati.
Le indagini si muovono su due fronti: oltre ai calciatori che avrebbero scommesso violando le regole della giustizia sportiva, ci sono i cosiddetti centri di scommesse, il “banco” come si chiama in gergo, strutture semiclandestine che avrebbero garantito agli sportivi di piazzare puntate in totale segretezza, spostando grosse somme di denaro. Per questo un faro è stato acceso sugli entourage che agiscono nell’ombra. Procuratori, faccendieri, tipster. “Spicciaproblemi” pronti a risolvere ogni questione per conto dei calciatori. Anche quelle più spinose. Gli occhi, in particolare sono puntati su Roma nord, dove agisce il ramo italiano di una società internazionale che gestisce centinaia di calciatori di tutto il mondo.