Del Piero: “Scudetto? La Roma può lottare fino in fondo, con il Napoli gioca il calcio più divertente”

Alex Del Piero

Alessandro Del Piero, ex capitano della Juventus, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Questi alcuni stralci delle sue dichiarazioni:

Si è riaperta anche per la Juve la corsa scudetto, e ricomincia il duello con l’Inter…
«Si delinea quel duello antico, ma io non dimenticherei le squadre che ancora sono in mezzo. La Roma ha nelle corde tutte le potenzialità per lottare fino in fondo, ha sorpreso in positivo a Napoli in un momento complicato, poi c’è stata la scivolata in coppa Italia, ma in campionato è ripartita. Il Napoli gioca il calcio più divertente insieme con la Roma».

Anche la Fiorentina del suo ex compagno Paulo Sousa ha dato segnali importanti…
«Dico Napoli e Roma prima della Fiorentina in attesa di conferme di continuità che si potranno avere nei prossimi mesi, ma sul piano della qualità del gioco non c’è dubbio che la Fiorentina sia una bella realtà. Ha perso a Torino contro la Juve e ci sta, perché se spinge al cento per cento la Juve in casa può battere qualsiasi avversario. Non è un passo falso che rovina i progressi di questi mesi. La Fiorentina fin qui ha sorpreso, vediamo che cosa succederà sulla lunga distanza, ma proprio perché ci sono tutte queste squadre che stanno facendo buone cose mi pare presto per ridurre la lotta scudetto a Inter e Juve».

Sembrano però le due squadre più abituate al successo, favorite in una ipotetica volata, mentre il Milan rimane indietro…
«Sì, direi che il Milan in questo momento ha bi- sogno di essere lasciato tranquillo».

Che cosa favorisce la Juve in un’eventuale volata?
«La struttura del club e della squadra, la presenza dello zoccolo duro dei senatori e di giovani bravi che hanno già fatto parecchie belle cose. Questo significa tanto: quando decidi di ricostruire, la creazione di un mix fra esperti e giovani è fondamentale. Nella Juve c’è stata continuità».

Il calcio italiano è lontano da quello dei tempi d’oro, eppure l’en plein in Europa fa sperare…
«La competitività fra le squadre è forte e di questo bisogna essere orgogliosi. Ormai la serie A è un campionato diverso rispetto a qualche stagione fa: il primo e il secondo giocatore del mondo non giocano e probabilmente non giocheranno mai più da noi, e magari non arriveranno in Italia neppure il terzo e il quarto talento mondiale. Però abbiamo ancora un campionato combattuto e piacevole».

Risalire dopo essersi fermati a lungo non sarà semplice…
«Il problema non è tanto che noi ci siamo fermati, piuttosto gli altri sono cresciuti. D’altra parte, restare al top è difficile: chi insegue è più invogliato a studiare e a migliorarsi. E’ quello che è accaduto ai nostri concorrenti in Europa negli ultimi anni, e al di là delle differenze di budget dei club, che sono innegabili e pesano, bisognerà lavorare sodo per recuperare».

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