Il Tempo (F. Biafora) – Gioia sfrenata e sofferenza. Lo stato di emergenza per il Covid si appresta a volgere al termine e finalmente anche il derby di Roma è tornato a dare spettacolo sugli spalti. Dopo la partita di andata giocata al 50% della capienza, l’Olimpico si riempie di nuovo, con quasi 52mila spettatori (è l’ultima sfida prima dell’abolizione completa delle restrizioni) e il clima è quello dei giorni migliori, con le scenografie delle curve, i soliti striscioni di sfottò e il calore dei tifosi che avvolge i giocatori.
Rispetto al passato il pre-gara è più che tranquillo: nella serata tra sabato e domenica sono stati segnalati diversi interventi da parte degli operatori di polizia per la gestione dei gruppi più vivaci di giovani che intonavano cori, ma la Questura non ha evidenziato problematiche particolari. Chi è allo stadio e il pubblico da casa si può godere l’esibizione dei settori più caldi del tifo, in cui sono segnalate le presenze di fan dell’Atletico Madrid, del Panathinaikos e del Levski Sofia (mostrata una targa per festeggiare i 20 anni di “fratellanza”).
È prima la Curva Nord laziale a svelare i cartoncini colorati che vanno a raffigurare il corpo di un’aquila, il cui volto scende poi giù con un telone piazzato proprio davanti al tabellone. “Le aquile non volano a stormi” la scritta esposta a bordo campo a corredo del simbolo della società biancoceleste.
Poi, durante l’inno di Antonello Venditti è la Curva Sud a srotolare il proprio disegno. Inserita in una cornice di bandiere viene mostrata la lupa capitolina che è possibile ammirare sul fianco sinistro del Campidoglio. “La lupa capitolina sostiene con ardore chi di Roma i colori porta sul cuore” lo striscione del settore, applaudito anche da Francesco Totti. L’ex capitano è ancora una volta presente sugli spalti e ha voluto elogiare la Sud su Instagram, elogiando i tifosi che sia prima che durante la sfida conla Laziogli hanno dedicato un coro.