Conte prova a svegliare il Chelsea con Morata

La Gazzetta dello Sport (S.Boldrini) – Amore e odio. Il calcio, per Antonio Conte, è un’altalena tra due sentimenti estremi. «Lo amo perché è la mia passione di sempre, ma qualche volta lo odio perché, dedicandomi al mio lavoro diciotto ore al giorno, sottrae tempo alla mia vita, a cominciare dagli affetti». L’allenatore del Chelsea ha rivelato il suo conflitto interiore a GQ: «Se vuoi diventare un grande allenatore, devi sacrificare la tua vita e talvolta questa rinuncia ti porta ad odiare il calcio. Ma io non riesco a trascorrere un giorno senza il football. Sono nato con il pallone tra i piedi quando ero ancora nel ventre di mia madre. Il calcio è onnipresente nella mia mente. Già all’età di 14 anni mi sentivo allenatore».

RISCOSSA – In queste ore, non è difficile immaginare quali possano essere i pensieri di Conte: il Chelsea ha perso due gare di fila, contro Manchester City e Crystal Palace, capolista e ultima in classifica. Gli opposti estremismi della Premier, come i sentimenti di Conte, che contro la Roma chiederà alla sua banda di rialzarsi in piedi per continuare la marcia sicura in Champions. Il 2-­1 sul campo dell’Atletico Madrid ha mostrato la migliore versione stagionale dei Blues, con Hazard e Morata mattatori della serata. Il belga,reduce da un intervento chirurgico effettuato a giugno, ha pagato lo sforzo con un calo di rendimento, mentre Morata si è infortunato nel primo tempo contro il City e, senza di lui, il Chelsea è sfiorito.

MORATA – Contro la Roma l’ex centravanti di Juventus e Real Madrid dovrebbe essere recuperato. Ha lavorato con impegno durante la sosta, in vista della sfida contro la squadra di Eusebio Di Francesco. L’infermeria svolge un ruolo centrale in questa vigilia perché, con Kanté fuori sei settimane e Drinkwater non ancora pronto dopo l’infortunio d’inizio stagione, Conte dovrà valutare la situazione di Moses. Il nigeriano ha accusato un problema muscolare contro il Crystal Palace ed è stato sostituito da Zappacosta. Le prossime ore saranno fondamentali per il recupero di Moses, grande protagonista della scorsa stagione, vera scoperta di Conte. L’allenatore italiano ha intravisto nel giocatore le qualità sfuggite agli occhi di Mourinho: sono soddisfazioni anche queste,soprattutto per chi vive il calcio ballando tra amore e odio.

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