La Gazzetta dello Sport (A. Di Caro) – Come finirà la stagione è impossibile prevederlo, ma una cosa è già chiara: ci sono presidenti e proprietà che hanno fatto di tutto per affidare ai propri tecnici la rosa migliore possibile. Non sempre chi più spende alla fine raggiunge gli obiettivi prefissati, ed in fondo è il bello del calcio, dove nulla si può dare per scontato.

Il Milan ha rivoluzionato il gruppo e ha speso più di tutti, reinvestendo il tesoro ricevuta dalla cessione di Tonali e aggiungendoci sopra altre decine di milioni. Anche la rivoluzione interista sta funzionando e il derby tra le milanesi da prime in classifica lo dimostra: Inzaghi ha la rosa più completa della Serie A, ma qui la giostra di entrate e uscite ha consentito al presidente Zhang di registrare un milione di utile finale.

Il Napoli non ha cambiato tanto ma ha speso anche per riscattare giocatori dello scorso anno come Raspadori e Simeone. La Juve è invece andata al risparmio. Chi perché come filosofia societaria forma talenti, li vende a peso d’oro e compra altri giovani (Atalanta e Sassuolo) e chi per necessità di rientrare e per accordi con l’Uefa come l’acquisto a zero di giocatori con ingaggi molto alti mette comunque Mourinho davanti all’obbligo di arrivare in Champions.