
Corriere dello Sport (A.Ancona) – Antenne sempre dritte con Facundo Ferreyra, di questi tempi è un’arma impropria e pure la Roma ne sa qualcosa. Il bomber lascia un sigillo mica male anche sulla prima partita della poule scudetto del campionato ucraino: quello chiuso largamente al comando dallo Shakhtar Donetsk nella regular season, e ora ristretto alle sei migliori. Ma destinato, così pare, a proseguire sempre con lo stesso ritornello visto il 3-0 rifilato al Vorskla che era reduce da tre vittorie di fila. Quella di Fonseca è una squadra schiacciasassi, in patria. Deve molto all’ucraino Ferreyra – già giustiziere del Napoli in principio di Champions League quest’anno e autore di ventisette gol in stagione – ma, di fatto, procede col pilota automatico nell’insieme. E non vede l’ora di allargare le ambizioni al sentiero europeo che l’ha visto già una volta – nel 2011 – planare ai quarti di finale. L’intenzione sembra questa, in attesa del viaggio all’Olimpico. Di Francesco ha con sé un giustificato carico di diffidenza verso i campioni di Ucraina, mai domi. Tanto più che questa è la loro sesta vittoria consecutiva, al netto della Champions. Un parziale in cui, quello di Under è stato l’unico gol preso dallo Shakhtar. Pensare che Fonseca se la gioca praticamente con gli stessi effettivi che hanno piegato la Roma nell’andata degli ottavi: una sola variazione contro il Vorskla, in difesa c’è Khocholava e non Kryvtsov. Per il resto, gli uomini migliori. Marlos serve Ferreyra in occasione del secondo gol, poi realizza in proprio il rigore che fissa il risultato.
